Francia, scioperi anti-Jobs Act Stop nelle centrali atomiche

Non bastava il blocco delle raffinerie e dei depositi di carburante. Da ieri sera, in Francia, hanno decretato lo sciopero anche 19 centrali nucleari.

L'annuncio è arrivato dagli aderenti al sindacato Cgt appena in tempo per l'apertura dei tg della sera. Anche in questo caso l'obiettivo è protestare contro la riforma del lavoro voluta dal premier Manuel Valls, accusata di aggravere pesantemente le condizioni dei lavoratori, a vantaggio delle proprietà aziendali.

Secondo le previsioni, gli impianti atomici non verranno spenti del tutto ma saranno possibili rallentamenti nella fornitura di energia elettrica.

Oggi sono in programma diverse manifestazioni di piazza.

Ieri, la CGT aveva lanciato un appello al personale di EDF - il colosso energetico della Francia - a bloccare o rallentare la produzione nelle centrali nucleari, domani, in occasione di un'ennesima mobilitazione sindacale.

"Ma siamo responsabili: non lasceremo l'Europa al buio", assicura un sindacalista ai microfoni di BFM-TV. Quanto al blocco delle raffinerie e dei depositi di carburante, il presidente Francois Hollande ha garantito oggi che "sarà fatto tutto il possibile per garantire l'approvvigionamento" di benzina.

"Il governo non ritirerà la riforma del lavoro. Il sindacato non detta le leggi di questo Paese", ha rincarato il premier Manuel Valls, sottolineando a chiare lettere che l'esecutivo non cederà al "ricatto" della CGT. Secondo un sondaggio realizzato dall'Istituto Elabe per BFM-tv, sette francesi su dieci vorrebbero il ritiro della contestata legge "per evitare la paralisi".

Anche ieri, le immagini degli automobilisti in fila davanti ai benzinai per il terrore di rimanere a secco hanno dominato media e canali all news. Mentre si moltiplicano gli interventi delle forze dell'ordine contro le barricate dei sindacalisti. Dopo l'intervento di ieri a Fos-sur-Mer, all'alba di oggi c'è stato un nuovo assalto della Police Nationale a un deposito strategico bloccato a Douchy-les-Mines, nel nord. La situazione è tesa, la penuria di carburante, dopo Nantes, Rennes e Le Havre, si avverte anche a Parigi. Francis Duseux, presidente dell'Unione industrie petrolifere (UFIP), sostiene che da due giorni sono intaccati gli stock di riserva.

L'intervento a Douchy, sito strategico vicino a Valenciennes (nord) bloccato da circa 80 militanti della CGT, è cominciato alle 5 del mattino. Una ventina di blindati delle forze dell'ordine in assetto antisommossa sono stati mobilitati per l'operazione, la terza del genere da martedì.

Quasi contemporaneamente, i manifestanti hanno bloccato il Ponte di Normandia, che collega Le Havre - porto dove i blocchi si moltiplicano da giorni - a Honfleur. Ai microfoni di RMC, Duseux ha parlato di "situazione tesa" alla quale "contribuiscono anche i consumatori".

I quali, presi dal panico di restare a secco, hanno aumentato i consumi medi di tre-cinque volte. Attualmente un benzinaio su tre deplora una penuria parziale o totale, incluso a Parigi, dove c'è chi è rimasto anche un'ora in fila per fare il pieno. Al caos benzina si aggiunge anche lo sciopero di due giorni indetto dai ferrovieri della SNCF, che incroceranno le braccia anche dal 31 maggio. Atteso invece per il 2 giugno lo sciopero "illimitato" di metro e bus parigini (RATP), a cui seguirà dal giorno dopo quello dell'aviazione civile. Il tutto a pochi giorni dal fischio d'inizio dell'Euro 2016.

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