Scandalo Volkswagen Italia Indaga la Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza ha eseguito questa mattina una serie di perquisizioni nella sede della Volkswagen Group a Verona. Le perquisizioni, secondo quanto si apprende, sono state disposte dalla procura di Verona che ipotizza il reato di frode in commercio.

Ci sono già alcuni nomi nel registro degli indagati: si tratterebbe di alcune figure apicali del management.

Esulta il Codacons per l’apertura dell’inchiesta: «È stata accolta in pieno la nostra istanza». «Solo pochi giorni fa avevamo chiesto di disporre perquisizioni a tappeto nelle sedi italiane di Volkswagen e presso le abitazioni private di dipendenti e manager, allo scopo di acquisire documentazione circa lo scandalo delle emissioni falsificate, al pari di quanto disposto dalla magistratura tedesca. La nostra ipotesi - spiega l’associazione - era proprio quella di una possibile frode in commercio a danno dei consumatori, per la quale ci siamo rivolti alla magistratura e all’Antitrust».
«Se dalle indagini della Procura di Verona dovessero emergere illeciti, si rafforzerebbe ancor di più la class action avviata dal Codacons dinanzi al Tribunale di Venezia, che al momento registra la pre-adesione di oltre 12.000 automobilisti», conclude il presidente Carlo Rienzi.

In Germania, intanto, Volkswagen dovrà subito richiamare 2,4 milioni di auto in seguito allo scandalo dieselgate. È quanto le ha ordinato l’ente di omologazione tedesco, Kba, bocciando la proposta della casa tedesca la quale voleva che i proprietari portassero di loro spontanea volontà le auto in officina per le riparazioni.

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