Università sotto shock per la morte di Matteo

di Andrea Bergamo

Hanno trascorso l'intera mattinata di ieri nello studentato di via Solteri, dove il figlio si è spento mercoledì. Papà Severino, mamma Susanna e la sorella Greta non riescono a darsi pace per la morte improvvisa di Matteo, colto da un malore improvviso.

Matteo Silini era un universitario bresciano iscritto a Ingegneria trovato agonizzante nel suo letto da due amici che, con lui, avevano festeggiato Halloween la sera precedente.

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«Non riusciamo a crederci» sono le parole dei ragazzi del Nest, struttura realizzata e gestita dalla cooperativa Il Faggio. «Matteo era un ragazzo simpatico e alla mano. Questa tragedia ha sconvolto tutti quanti» racconta uno degli ospiti. I genitori del giovane hanno incontrato il direttore Luca Nicolli e il presidente della cooperativa Luca Maurina. «Li abbiamo accompagnati nella stanza di Matteo, dove hanno raccolto i suoi effetti personali. Sono distrutti dal dolore e lentamente si stanno rendendo conto di quanto è accaduto - spiega Nicolli -. Poi i genitori hanno parlato con i ragazzi».

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Tra loro c'era anche uno degli amici che mercoledì ha trovato Matteo agonizzante nel suo letto. A lui è toccato il compito di ripercorrere quegli attimi terribili: prima di mezzogiorno Matteo stava ancora dormendo nella sua stanza singola e i compagni hanno preferito non svegliarlo. Due ore più tardi sono tornati da lui per invitarlo a pranzare assieme e a quel punto lo hanno trovato in fin di vita. Matteo faticava a respirare e così è subito scattata la chiamata alla Centrale unica di emergenza 112, che ha inviato sul posto i soccorsi. Poco dopo, la morte.

«Al termine della festicciola che si era svolta nello studentato i ragazzi si erano salutati dandosi appuntamento al giorno successivo. Erano d'accordo di mangiare il sushi assieme» riferisce il direttore, al quale i giovani ospiti hanno chiesto di fare da filtro per evitare di incontrare i cronisti: «Sono tutti comprensibilmente sotto choc».

Lo studentato ora non intende lasciare sola la famiglia Silini. Una rappresentanza della struttura con alcuni ragazzi parteciperà al funerale che sarà celebrato domani alle 15 nel paese di Temù (a pochi chilometri da Ponte di Legno). Il corpo del giovane è stato trasferito nel bresciano già ieri pomeriggio, dato che la Procura non ha avviato un'indagine sull'accaduto, né ha disposto l'esame autoptico per accertare le cause della morte. Una morte ritenuta assurda da quanti conoscevano Matteo, che aveva un passato da calciatore, ed era appassionato di atletica leggera.

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Anche il rettore Paolo Collini ha espresso ieri in una nota il profondo cordoglio dell'ateneo trentino per la scomparsa del 20enne: «La notizia ci ha lasciato profondamente scossi. In questo triste momento il mio pensiero va alla famiglia e al suo grande dolore a cui mi sento profondamente vicino». Matteo Silini si era da poco trasferito a Trento per frequentare il primo anno di Ingegneria dell'informazione e organizzazione d'impresa. «Era ospite del Nest da circa un mese e mezzo e da subito aveva saputo farsi apprezzare per la sua simpatia. Non aveva avuto alcun problema ad integrarsi. Era uno di noi» aggiunge il direttore. Gli ospiti si erano riuniti mercoledì sera per affrontare assieme, uniti, questo momento così doloroso: «Nel momento del lutto, le famiglie si riuniscono e questo è accaduto in modo naturale anche qui. Stanno arrivando messaggi di condoglianze da chi ha approfittato delle festività per trascorrere qualche giorno a casa, e anche dalle famiglie dei ragazzi stessi».

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