Ordine dei commercialisti a Mazza Vince il rinnovamento

Ha vinto il rinnovamento, tra i commercialisti trentini. Pasquale Mazza , 51 anni, studio a Ravina, dal 1° gennaio prossimo, per quattro anni, sarà il nuovo presidente del consiglio dell'Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Trento e Rovereto. Finisce l'era di Maurizio Postal , per il quale - ora - non è scontata l'elezione nel consiglio nazionale.
Mazza ha sconfitto Claudio Merlo , vicepresidente uscente, che rappresentava la continuità con la gestione Postal. La partecipazione al rinnovo del vertice dell'Ordine mai è stata così elevata e Mazza ha raccolto 295 voti validi sui 487 espressi; Merlo si è fermato a 190. Due le schede nulle e 23 le bianche. Con Mazza, entrano in consiglio 8 consiglieri della sua lista «Insieme per la professione»: Raffaella Ferrai (167 voti), Mara Davi (157), Lorenzo Savorelli (153), Stefano Scoz (140), Daniela Defrancesco (138), Michele Ballardini (127), Mauro Di Valerio (124) e Mario De Zordo (119). Della lista di Claudio Merlo, «Il futuro della professione», risultano elette Maria Silvia Kluc (122 voti) e Debora Pedrotti (115). Claudio Merlo, per altro, sconfitto per la presidenza, risulta ineleggibile come consigliere, avendo già compiuto due mandati in qualità di consigliere (e vicepresidente).
Per quanto riguarda la carica di revisore unico, risulta eletto Michele Iori con 166 voti validi.
Afflusso massiccio alle urne.
Mazza ha vinto con un grande margine. Ma il primo commento, il giorno dopo, riguarda la partecipazione. «Il risultato è buono per me» dice «ma per l'Ordine e la categoria è ottimo, perché la partecipazione è stata massiccia: abbiamo poco meno di 700 iscritti, 665 con diritto di voto, e 487 votanti è un numero eccezionale». È perché c'erano due liste? «Certo, questa volta c'erano due liste, c'è stata competizione, cosa che negli ultimi anni non era avvenuta» riconosce il nuovo presidente. «E può suonare strano» aggiunge Mazza «che sia io a parlare di rinnovamento, posto che sono stato presidente prima di Postal, a cavallo del 2008, quando venne istituito l'albo unico tra commercialisti e ragionieri. Ma, in effetti, a parte il sottoscritto, sono tutti volti nuovi gli eletti della mia lista».
Trasparenza al primo posto.
Cos'ha fatto la differenza? «Sinceramente, l'ho riconosciuto pubblicamente» risponde Mazza «i due programmi non erano poi tanto differenti, perché sappiamo tutti che c'è un grande lavoro da fare per gli iscritti e la gente che tutti i giorni assistiamo. Certo, noi insistiamo sulla necessità di massima trasparenza per garantire a tutti i colleghi che ciò che facciamo è nel loro interesse». Vuol dire che fino ad ora non era così? «Diciamo, e lo dico senza polemica, perché serve unione, che tanti colleghi avvertivano la necessità di maggiore apertura e trasparenza, soprattutto in materia di incarichi professionali: il ruolo di consigliere dell'Ordine è un ruolo che si ricopre non per conseguire vantaggi personali». Quello della trasparenza era il primo punto del programma di Mazza: «trasparenza degli incarichi assegnati nell'esercizio dell'attività dell'Ordine (arbitrati, perizie arbitrali, commissioni di studio, ecc.), favorendo, a parità di condizioni, i giovani, secondo una logica di rotazione».
Ed ora? «Ora al lavoro» dice Mazza «come categoria stiamo prendendo botte da destra a manca, da Rossella Orlandi (dirigente dell'Agenzia delle entrate, ndr) che ci impone otto comunicazioni trimestrali in più all'anno, e dai clienti. Non si tratta, per noi, come qualcuno crede, di cliccare un bottone, perché se sbagli paghi: la sanzione più bassa è di 5 mila euro».

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