Matrimoni obbligati tra le scuole, a settembre nascerà il «Buonarroti-Pozzo»

di Domenico Sartori

Prosegue l'aggiornamento del quadro dell'offerta scolastica ed educativa provinciale. Con alcune determinazioni, la dirigente del Dipartimento della conoscenza, Livia Ferrario , ha dato seguito alla decisione, in merito agli accorpamenti dei diversi istituti scolastici, assunta dalla Giunta provinciale lo scorso novembre. Con effetto dal primo settembre 2016, quindi dal futuro anno scolastico, vengono accorpati gli Istituti comprensivi di Fondo e Revò nell'alta val di Non, e i docenti a tempo indeterminato saranno tutti incardinati nell'Istituto «Fondo-Revò», con la relativa sede di riferimento a Fondo (sono coinvolti 65 docenti della scuola primaria e 32 della secondaria di primo grado)

Da settembre saranno unificati anche gli istituti comprensivi di Mori e Brentonico (uno degli accorpamenti contestati a livello locale). In questo caso l'accorpamento coinvolge 64 docenti della primaria e 38 delle medie (secondaria di primo grado). La sede di riferimento sarà quella di Mori. Accorpamento anche per gli istituti comprensivi di Valle dei Laghi e Dro . La sede del nuovo istituto Valle dei Laghi-Dro sarà provvisoriamente a Vezzano e sono convolti 88 docenti della primaria e 46 della secondaria di primo grado. 

Anche per i docenti (59 alle elementari e 34 alle medie) degli istituti di Bassa Anaunia e Tuenno scatterà l'accorpamento da settembre, e la sede di riferimento sarà per loro quella di Denno. Confermata anche l'unificazione per gli istituti comprensivi di Mezzolombardo e dell'Altopiano della Paganella: la sede individuata in via provvisoria è quella del borgo rotaliano e il nuovo istituto «Mezzolombardo-Paganella» conterà complessivamente su 71 docenti per la scuola primaria e 36 per la secondaria di primo grado. 

Per quanto riguarda gli istituti superiori, sarà operativa l'unificazione del «Buonarroti» e dell'ex geometri «Pozzo» di Trento, che da settembre daranno vita al «Buonarroti-Pozzo», un gigante di 1.600 studenti, la scuola superiore più grande della città: dal provvedimento firmato da Ferrario sono interessati 150 docenti dei corsi diurni e due del serale. Il nuovo indirizzo di accorpare e «razionalizzare» non fu contestato solo a Brentonico. La reazione più dura, nei mesi scorsi, c'è stata ad Avio : 1.300 firme dei genitori, la contrarietà unanime del Consiglio comunale (anche degli autonomisti, il partito dell'assessore presidente Ugo Rossi).

Tra le determine della dirigente Ferrario, l'accorpamento, annunciato, dell'istituto di Avio con quello di Ala (850 alunni) non c'è, perché l'unificazione è prevista dall'anno scolastico 2017-'18. La scelta è quella però di affidare già dal prossimo settembre la reggenza di Avio al dirigente di Ala, esattamente com'è stato fatto per Brentonico, con la reggenza affidata a Mori: un affiancamento, per un anno, propedeutico alla successiva unificazione. Ma ad Avio (330 studenti, 200 alle elementari e 130 alla medie) considerano per nulla chiusa la questione, e continuano a ritenere immotivato l'accorpamento con Ala. L'unico criterio che sballa è il numero complessivo di alunni, inferiore agli almeno 400 indicati dalla Provincia. Per tutto il resto - efficienza e costi di gestione, rapporto docenti alunni per classe, qualità e risultati raggiunti, rapporto con il territorio - la decisione di Rossi è ritenuta ingiustificata. L'unico risparmio sarebbe quello sui costi del dirigente scolastico e del dirigente di segreteria. Troppo poco, per Avio, per giustificare il «matrimonio» forzato con Ala.

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