Migranti, da oggi è operativa la residenza «Fersina»

La Residenza Fersina di Via al Desert a Trento oggi è entrata ufficialmente a far parte del sistema trentino di accoglienza dei migranti forzati. La rete coordinata dalla Provincia autonoma di Trento può contare ora su una struttura in grado di ospitare, come capienza massima, 250 persone. Il primo giorno di operatività ha già consentito di «alleggerire» il Campo della Protezione Civile di Marco di Rovereto e di svuotare completamente la Residenza Viote. 

Sono 99 i migranti che oggi si sono trasferiti da Marco (dove alloggiavano nei container) alla «Fersina»; 54 i richiedenti protezione internazionale che hanno lasciato la Residenza Viote (la struttura ha così cessato l’attività). Con questo spostamento, al Campo della Protezione Civile rimane una sessantina di persone alloggiate nelle casette prefabbricate di recente costruzione, in attesa di sistemazione in piccoli gruppi sul territorio provinciale.

L’attivazione della «Fersina», inaugurata dal trasloco dei 153 migranti entrati oggi nella struttura, coincide con l’avvio di una nuova logistica di accoglienza strutturata in tre fasi, mantenendo l’obiettivo di distribuire equamente e prima possibile i profughi sul territorio provinciale evitando concentrazioni per favorire un positivo inserimento nella comunità. La riorganizzazione prende spunto dall’Intesa raggiunta in sede di Conferenza unificata il 10 luglio 2014.

Entrando in dettaglio, nella prima fase le persone inviate dal Ministero dell’interno in Trentino saranno accolte nel centro di pronta accoglienza (hub di smistamento) nei due prefabbricati appositamente predisposti adiacenti alla Residenza Fersina (non più quindi al Campo di Marco). L’accoglienza in questo hub si protrarrà per il tempo strettamente necessario per effettuare l’identificazione e i controlli sanitari previsti dal protocollo di procedura del servizio sanitario provinciale. I due prefabbricati possono accogliere fino a 49 persone, garantendo una sistemazione alloggiativa diversificata in contemporanea: famiglie, donne sole e uomini soli.

Le persone che verranno accolte nel centro di pronta accoglienza saranno poi trasferite - seconda fase - nelle strutture di prima accoglienza: Residenza Fersina a Trento se si tratta di maschi soli (massimo 250 posti); Residenza Pinera a Rovereto (Campo di Marco) se si tratta di famiglie o donne sole (massimo 80 posti); Residenza Brennero se si tratta di giovani tra i 17 e i 20 anni (massimo 72 posti); Residenza Quercia a Rovereto per compensare le altre strutture di prima accoglienza (massimo 80 posti).

I migranti accolti nei centri di prima accoglienza saranno poi trasferiti - terza fase - sul territorio provinciale, compatibilmente con la disponibilità di alloggi, dopo aver presentato domanda di protezione internazionale. Nell’ambito della seconda accoglienza la Residenza Brennero verrà utilizzata per ospitare giovani che il Ministero dell’interno invierà in Trentino nella fascia di età 17-20 anni. Ciò consentirà di realizzare un progetto mirato con figure professionali adeguate all’età delle persone accolte. È bene precisare che non si tratta di un centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, ma di una struttura in grado di rispondere alla necessità di gestire giovani nella fascia d’età indicata.

Si tratta in ogni caso di una riorganizzazione temporanea, in attesa che entri a pieno regime il decreto legislativo n. 142 del 2015 che prevede livelli di competenza diversificati in capo allo Stato e agli enti territoriali. Il decreto prevede una fase di prima accoglienza dei cittadini stranieri in centri governativi di primo soccorso e assistenza nei luoghi maggiormente interessati da massicci sbarchi. Negli stessi centri si prevede anche l’attività di identificazione, che può essere completata poi negli altri centri governativi di accoglienza per richiedenti asilo, nei quali procedere anche alla verbalizzazione della domanda. Sempre secondo quanto previsto dal decreto, il richiedente protezione internazionale identificato che ha formalizzato la domanda ed è privo di mezzi di sussistenza è avviato al sistema di accoglienza predisposto dagli enti territoriali e finanziato dal Ministero dell’interno.

Residenza Fersina, numeri e attività

La struttura da oggi operativa in Via al Desert a Trento ha una capienza massima di 250 persone. I prefabbricati adiacenti all’edificio possono ospitare invece fino a 49 persone. La Residenza Fersina è articolata in tre piani, con due ali separate da un ingresso centrale. Al piano terra trovano posto un dormitorio per 100 persone, una mensa (i pasti saranno portati in struttura), un’aula didattica, un ambulatorio medico e infermieristico e le postazioni degli operatori. Il primo piano ospita un dormitorio da 75 posti e un’aula didattica; stesse caratteristiche per quanto riguarda il secondo piano. Ogni ala dell’edificio ha inoltre una dotazione (preesistente) che comprende locale docce, locale lavabi e locale WC.

Alla Residenza Fersina (compresi i prefabbricati) lavoreranno, a regime, circa 25 persone distribuite in 3 turni nell’arco di 24 ore. Le attività spazieranno dai corsi di lingua e cultura italiana alle lezioni di educazione civica (toccando temi come legalità, rispetto delle regole, rispetto delle donne); dai percorsi di facilitazione alla vita comunitaria ai corsi di formazione al lavoro e al volontariato.

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