La preside del Prati: non c'è ostracismo contro il M5S

La dirigente del liceo Prati, Maria Pezzo replica alla denuncia di uno studente

La dirigente del liceo Prati, Maria Pezzo replica alla denuncia di uno studente, respingendo le ipotesi di boicottaggio o di ostracismo ai danni del Movimento 5 stelle nell'ambito della cogestione nel prestigioso istituto di Trento, nell'ambito della quale si sono affrontati due temi di estrema attualità quali lo Ius soli e i matrimoni gay.

LA LETTERA CHE LA PRESIDE HA INVIATO ALL'ADIGE.IT

Ius soli e matrimoni gay".
"Ius soli e matrimoni gay".
"Ius soli e matrimoni gay".

«In questi giorni si sta realizzando quello che è ampiamente descritto nel recente romanzo di Umberto Eco, “Numero zero”, edito da Bompiani, in cui si presentano le modalità di creazione della famigerata macchina del fango.

Si presentano gli eventi in modo da inficiare una positiva volontà costruttiva. I rappresentanti degli studenti del Liceo Prati hanno pubblicato su facebook all’inizio della settimana (lunedì 19 gennaio) tutti gli argomenti che sarebbero stati trattati nel corso dei due giorni di cogestione (22 e 23 gennaio). Tematiche variegate e di grande interesse. A tutti gli studenti è data la possibilità di dare il loro contributo per invitare esperti esterni e sfugge il motivo per cui lo studente Lorenzo Borga non abbia richiesto la presenza del Movimento 5 Stelle ai rappresentanti d’istituto. Ricordo che il Movimento 5 Stelle è stato già più volte invitato dagli studenti del liceo a vari momenti di confronto e di dibattito.

Solo ieri, a cose ormai concluse, Lorenzo Borga ha messo in luce il mancato coinvolgimento di M5S, inventando un veto da parte del dirigente scolastico che non è mai stato espresso. I rappresentanti degli studenti, infatti, hanno l’importante compito di scegliere le tematiche e di invitare gli esperti, visto che lo spazio della cogestione ha proprio il ruolo di rendere gli studenti protagonisti e responsabili delle loro scelte.

La cogestione si è svolta in modo particolarmente positivo anche quest’anno, con confronti civili e costruttivi evidenziando ancora una volta come questa sia un’occasione formativa importante per il nostro Liceo».

 

ECCO LA CONTROREPLICA, PUBBLICATA SU lostatosolido.it:

Cara Preside,

Inizio con un appunto personale. Sono sinceramente dispiaciuto che con il post «Quando la scuola tradisce il patto educativo» si sia persa l’occasione di aprire un dibattito interessante ed inclusivo all’interno della nostra scuola, trasformando invece questa opportunità in bieca polemica a mezzo stampa. Più volte in questi giorni ho provato a contattarla per tentare un dialogo con lei, senza ricevere risposta.

Ad ogni modo, trovo la sua risposta particolarmente debole per due motivi essenziali.

Primo. Come scritto nella giornata di ieri e come mai è stato smentito dal Liceo, il dibattito inizialmente prevedeva la sola partecipazione di esponenti identificabili nell’area del centro-destra. Grazie però al suo intervento si è riusciti ad invitare anche tre esponenti del cosiddetto centro-sinistra, per la precisione di PD, PATT e SEL. La sua mossa è stata assolutamente giustificata e legittima, anzi dovuta. Infatti nel suo ruolo di garante dei diritti degli studenti il suo dovere la chiamava a ristabilire l’equilibrio tra le forze in campo e a garantire agli studenti “una formazione culturale che sia aperta alla pluralità delle idee” (come cita lo stesso Regolamento del Liceo Prati). Questa è, ed è stata, sua responsabilità. Sua è stata la decisione di invitare esponenti del centro-sinistra. La mia domanda allora è questa: se il suo intento è stato quello di ristabilire l’equilibrio tra i vari esponenti perché non invitare chi esprime la seconda forza nel Parlamento Italiano e un consigliere nel Consiglio Provinciale? Sono stati invece invitati partiti e movimenti (e questo -attenzione- ha arricchito il dibattito) che nei sondaggi non arrivano alle due cifre e che esprimono in Parlamento e in Consiglio Provinciale una rappresentanza molto più esigua o addirittura nulla. Perché quindi non sono stati invitati al dibattito anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle? Perché? Risponda a questo piuttosto che parlare di “macchina del fango”.

Secondo. Lei giustamente scrive che “a tutti gli studenti è data la possibilità di dare il loro contributo per invitare esperti esterni e sfugge il motivo per cui lo studente Lorenzo Borga non abbia richiesto la presenza del Movimento 5 Stelle ai rappresentanti d’istituto.” Probabilmente di questo lei non ne è a conoscenza, ma il giorno stesso della pubblicazione del programma definitivo ho chiesto ai rappresentanti il perché dell’assenza dei 5 Stelle.

Preside, non si dicono le bugie, conclude lo studente, che a supporto della sua versione ha inserito alcuni messaggi privati dei rappresentanti d'istituto degli studenti (leggi qui il post originale)

INTERVIENE SULLA VICENDA IL CONSIGLIERE M5S FILIPPO DEGASPERI

«Grazie al coraggio di uno studente viene smentita la versione della preside del Liceo Prati. Il Liceo Prati dovrebbe naturalmente porre al primo posto del proprio agire la correttezza e la verità. Leggere i messaggi scambiati tra i rappresentanti di istituto disponibili al link sottostante fa male a chi, come il M5s, ha sempre creduto nella supremazia morale della scuola pubblica. Se confermate, le affermazioni della preside dovrebbero portare ad un'unica conseguenza».

LA LETTERA DI UN ALTRO STUDENTE DEL PRATI

Al liceo Prati dibattito rispettoso di tutti


In occasione della seconda giornata di cogestione del nostro liceo «Prati», e cioè venerdì 23, ho organizzato e gestito una tavola rotonda su temi estremamente infiammanti e attuali quali ius sanguinis contro ius soli e unioni civili, a cui hanno partecipato Giacomo Bezzi, Maurizio Fugatti, la presidente provinciale di FdI-An Marika Poletti, i consiglieri provinciali Alessio Manica e Manuela Bottamedi, l'esponente democratica Elisa Filippi e la portavoce di Sel del Trentino Renata Attolini. Vorrei ringraziare gli ospiti la cui preziosa partecipazione ha reso possibile un confronto leale, rispettoso di tutti, dove chi in un determinato momento era invitato ad esporre la propria tesi e le proprie argomentazioni poteva farlo senza essere interrotto dagli altri. Vi è poi stato uno spazio in cui gli studenti-spettatori avevano la facoltà di intervenire ponendo domande agli invitati, animando quindi il dibattito che si è rivelato estremamente interessante, ricco e coinvolgente anche per un pubblico la cui età va circa dai 14 ai 18 anni.
L'immagine che mi ha colpito quindi è stata quella di una scuola che ha il coraggio di appassionarsi alla politica, in un contesto storico dove questa è in forte crisi ed è più preferibile schierarsi dalla parte dell'antipolitica, che però oggi ha subito una sconfitta nell'affollatissimo gabinetto di fisica del Liceo classico Giovanni Prati da parte di numerosissimi studenti. Di nuovo ringrazio quindi gli esponenti politici presenti da parte mia e dei miei compagni di scuola, i cui feedback sono stati all'unanimità assolutamente positivi.


Francesco Della Giacoma
Rappresentante di classe e membro della consulta interna del Liceo Prati di Trento

LA LETTERA DI RAIMONDO FRAU

Al liceo Prati sbagliato invitare Bottamedi


La mancata convocazione, e conseguente polemica, di esponenti del M5S al dibattito tra i differenti partiti politici al liceo Prati di Trento, nasconde un ulteriore aspetto. Come esponente del Patt c'era infatti la consigliera provinciale Manuela Bottamedi, che un mese fa ha aderito al Partito automomista dopo che polemicamente aveva lasciato i pentastallati lo scorso luglio. È stata data quindi la possibilità di esprimere il suo pensiero a una persona che è emblema della malapolitica e del trasformismo alla Depretis. Insomma, un fulgido esempio di onestà, coerenza e ideale presentato a un gruppo di giovani che dovrebbero imparare da ben altri esempi. Il passaggio dai Pentastellati al gruppo misto e poi al Patt, le ha anche permesso di stare al centro delle attenzioni da parte dei media locali che non hanno enfatizzato il suo tradimento nei confronti degli elettori quanto le sue qualità di politica navigata e che guarda a un futuro rosso targato centrosinistra automomista.
Quindi la vera domanda da porsi non è perché non sia stato convocato il M5S, bensì il perché sia stata convocata in un liceo una persona che rappresenta il declino della politica nostrana. Un esponente di un partito deve rappresentare, a mio giudizio, un modello comportamentale che consenta la percezione naturale, immediata, della precisa corrispondenza tra le idee professate e le scelte personali di vita quotidiana. Responsabilità è anche del Patt che ha dimenticato di tenere a mente alcuni specifici requisiti quali, da una parte il senso della misura, l'equilibrio, il rispetto delle varie componenti a partire da quelle più lontane e dall'altra la giusta intransigenza nei confronti di atteggiamenti incompatibili a livello di moralità, rettitudine e coerenza.
Raimondo Frau

IL COMUNICATO DI SEL

Ho partecipato, come co- portavoce di SEL del Trentino, al dibattito che si è svolto al liceo Prati venerdì 23 gennaio e che è stato oggetto della cronaca locale negli ultimi due giorni.
Innanzitutto vorrei chiarire ai giornalisti che l’hanno scritto, ma anche a tutti quelli che sicuramente lo hanno letto, che Sinistra Ecologia e Libertà è un partito di sinistra e non fa parte della coalizione di centrosinistra che governa la nostra Provincia e il nostro Stato.
SEL inoltre ha idee molto precise, diverse da quelle del centrodestra e parzialmente anche da quelle del centrosinistra, espresse anche con proposte di legge, sia sullo ius soli, che sulle unioni civili, etero e omosessuali. Sono temi, questi, che entrano a pieno titolo nella sfera dei diritti, oggetto di grande attenzione nel nostro partito. è nostra convinzione che la natura dei diritti sia espansiva, che il loro riconoscimento a più persone diventi garanzia di riconoscimento per tutti e che l’unico limite da considerare nel concederli sia il rispetto del diritto degli altri.
Esprimo la personale convinzione che i momenti di auto e/o cogestione siano estremamente importanti. Li ritengo esperienze  di modalità innovative di apprendimento, da cui si dovrebbe prendere esempio per definire una didattica diversa da quella tradizionale della lezione, frontale o partecipata che sia, che, da sola, non può assolvere al compito attualmente richiesto alla scuola, che è quello della costruzione di competenze, piuttosto che della trasmissione di conoscenze.
Entrando infine nel merito della gestione del dibattito, credo di poter affermare che gli errori inconfutabili, come quello di non invitare i rappresentanti del movimento 5 stelle, ma anche del Partito della Rifondazione Comunista, siano dovuti alla difficoltà, sia per la dirigente che per i rappresentati d’istituto, di porre rimedio ad un’iniziativa partita con il piede sbagliato, perché proposta e gestita da uno studente chiaramente schierato, al punto da aver invitato, inizialmente, solo rappresentati del centrodestra.
Vorrei che la vicenda, piuttosto che diventare oggetto si strumentalizzazione, potesse diventare lo spunto per il riconoscimento dell’importanza di queste esperienze e l’avvio di una rinnovata ed approfondita collaborazione fra tutte le componenti della scuola.
Esprimo infine la mia contrarietà nel constatare come si ponga l’accento sulla rilevanza percentuale o meno dei partiti; limitare l’invito solo alle rappresentanze di partiti con percentuali a due cifre, significherebbe limitare l’informazione, che deve essere libera e pluralistica.

Renata Attolini - SEL del Trentino

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