Sul Doss Trento in auto per rilanciare la «Verruca»

La proposta arriva dal presidente della commissione cultura del Comune di Trento Zanlucchi e dal direttore del Museo degli alpini, generale Basset. Per reintegrare il Doss Trento all'interno del tessuto cittadino, viene chiesto di riaprire alle macchine  la strada che porta al Mausoleo di Cesare Battisti. Ma non solo. Si propone il ripristino del custode, il restauro dei cannoni, un parco giochi e un'area pic nic

TRENTO - Riaprire la strada del Doss Trento al traffico privato. La richiesta viene da più parti. Da Paolo Zanlucchi, membro della giunta della sezione Ana di Trento e presidente della commissione cultura del Comune, ma anche dal generale Stefano Basset, da qualche giorno direttore del Museo degli alpini posto sul dosso. Secondo loro far salire le auto è intervento necessario, anche se non sufficiente, per rivitalizzare il sito. La strada degli Alpini, che dal piazzale di Piedicastello porta alla cima, è lunga poco più di un chilometro e mezzo. Giusto una godibile passeggiata per molti visitatori. Ma per chi è avanti con gli anni o magari deve spingere un bimbo in carrozzina diventa un ostacolo. Il percorso è stato da poco riaperto ai pedoni dopo i lavori di disgaggio e messa in sicurezza. «L'accesso adesso deve essere sbloccato anche per le macchine - sostiene Zanlucchi - perché sulla cima c'è un parcheggio da 40 posti che può tranquillamente essere sfruttato. Quando poi si riempie basta semplicemente mettere un semaforo in basso che segnali il tutto esaurito». Un provvedimento del genere lo ha chiesto qualche giorno fa anche il generale Basset incontrando il sindaco Andreatta. Ma l'apertura al traffico non è l'unica cosa che manca al Doss Trento.

Fino a vent'anni fa la collina era un'affollata area di passeggio e svago per le domeniche e i giorni di festa delle famiglie trentine. Zanlucchi insiste anche su una maggiore apertura e ospitalità della collina, oggi affollata solo in occasione di manifestazioni come il primo maggio o la festa dei giovani della Sat. Suggerisce ad esempio di permettere l'accesso nei giorni festivi ad un furgone per la vendita di alimenti e bevande. E invita l'amministrazione a far togliere il divieto di accesso ai cani. «Andrebbero poi messe delle panchine e un'area pic nic, come è paradossale che non ci sia un parco giochi per i bambini» aggiunge. Tante cose che messe assieme possono contribuire a reintegrare il Doss Trento nella città. «Oggi - sostiene il consigliere Udc - è un bubbone staccato. Dobbiamo forzare ed arrivare a una conclusione, a un progetto condiviso. E sarebbe un bel segnale farlo adesso, in occasione dei festeggiamenti per i 90 anni dell'associazione nazionale alpini di Trento».
Franco Gottardi

(Articolo completo sull'Adige in edicola)

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