Un progetto, nato come opera di arte concettuale, che gioca sull’impossibilità logica: si danza su una musica che non esiste, fintanto che non è danzata con una sorta di paradosso surrealista che di fatto evoca Escher.

È quello che si lega alla sigla di «Ballet impossible» frutto della ricerca hi-tech di generative art creato da Francesco Pisanu, noto compositore e pianista della scena jazz trentina ma anche informatico, che verrà presentato mercoledì 10 ottobre, alle 21, nella Sala Filarmonica di Trento. Sul palco della Filarmonica, Rossana Liberalesso (the impossible dancer), Sally (the machine), Stefano Benedetti insieme a Katia Borgogno (voce), Luca Rubertelli (sax) e Alessandro Bianchini (percussioni).

«Il prototipo Sally - ha spiegato all’Adige Francesco Pisanu - è una postazione interattiva che combina l’uso aerobico del corpo con architetture musicali e tecnologia informatica creando un’interazione uomo-macchina». Di fatto l’utente improvvisa una danza, i suoi movimenti sono catturati dal sensore, interpretati dal software e convertiti in musica e quindi danza sulla musica che crea. Sui monitor l’utente appare immerso in una scenografia virtuale creata ad hoc dall’artista videografico Benedetti. La serata di mercoledì si aprirà proprio con la presentazione del prototipo Sally e a seguire verrà dato spazio a «Sketches from scratch»: sei schizzi sinfonici creati e suonati, dal vivo in tempo reale, improvvisando una danza.

«L’umano - sottolinea Francesco Pisanu - mette in campo la sua sensibilità aerobica, Sally e i suoi algoritmi fanno il resto». In «Six popular songs», nel segno di alcune improvvisazioni dal vivo su temi popolari, Sally si rivela uno speciale strumento musicale che sa interpretare i movimenti aerobici per arrangiare, in tempo reale, una canzone accompagnando orchestralmente uno o più solisti. In chiusura, nello spazio «Try me yourself» Sally verrà messa a disposizione del pubblico che potrà sperimentare l’interazione uomo -  macchina.