Agricoltura / Bilanci

Numeri quasi da record per Melinda e La Trentina, si impenna anche la quota liquidata ai soci

I numeri dell'annata che si sta chiudendo, mentre nei frutteti prosegue la raccolta della nuova stagione: entrambi i consorzi hanno registrato aumenti in doppia cifra dei conferimenti di mele e nel 2020 la commercializzazione è andata a gonfie vele

LA RACCOLTA A fine estate 2021 si comincia, previsto un calo ma qualità alta

di Daniele Benfanti

TRENTO. Un 2020/21 a gonfie vele per le mele trentine. Il bilancio di Melinda e La Trentina, i colossi trentini del settore, parla chiaro: ottima la raccolta e anche la commercializzazione.

Quantità unita a qualità, ovvero calibri, colorazione, caratteristiche organolettiche.

I due consorzi cooperativi hanno già presentato nei rispettivi cda i bilanci e entro metà novembre è attesa l'approvazione dalle assemblee.

Melinda nella stagione 2020/21 ha visto conferire quasi 422mila tonnellate (+12,5% rispetto all'esercizio precedente).

La Trentina ha fatto registrare un quasi +13% di conferimenti di mele (55mila tonnellate).

Il bilancio delle due realtà arriva a 366 milioni (+9,5% rispetto a un anno fa).

Il biologico è cresciuto di sette volte rispetto al 2016, passando da 2mila a 14mila tonnellate.

A Cles nuova linea di lavorazione dedicata proprio al biologico.

Obiettivi di vendita raggiunti e superati, grazie anche all'incremento dei consumi domestici, dovuti alla pandemia, ai confinamenti, alle limitazioni agli spostamenti.

Il liquidato ai soci, per Melinda, è il quarto migliore di sempre: 0,51 centesimi al kg.

Quello de La Trentina è di 0,415 cent. al kg; un anno fa si era fermato a 0,35.

Altri 25 milioni di euro per gli investimenti, soprattutto per l'aggiornamento delle sale di lavorazione.

L'epoca Covid ha segnato un incremento di vendita delle mele confezionate; aumentati quindi i costi per il confezionamento.

Melinda e La Trentina hanno 4.600 soci che coltivano 8mila ettari e 1400 dipendenti, senza considerare l'indotto diretto e indiretto.

«È stato un ottimo anno anche grazie al ridotto conferimento a livello europeo, condizionato da gelate e clima sfavorevole. Ma le superfici coltivate a meleto stanno aumentando ovunque» evidenza Michele Odorizzi, presidente Melinda.

Il direttore dei due consorzi, Paolo Gerevini, non ha nascosto i motivi di preoccupazione, oltre la concorrenza spietata cui si può rispondere solo con la qualità e il prestigio dei marchi.

Sono scenari complicati legati all'aumento dei costi della logistica (+20%), dei trasporti (carburanti alle stelle, anche +248%), dei materiali per gli imballaggi (+20%), della corrente e del gas naturale, con aumenti dal 300% in su.

L'anteprima dei dati di bilancio più significativi è stata organizzata simbolicamente negli spazi di Trentino Marketing, a suggellare la sempre maggiore integrazione fra agricoltura e turismo. «Le alleanze sono strategiche per affrontare mercati sempre più complessi» il convincimento di Apot, che riunisce i due consorzi di produttori, per voce del suo presidente Ennio Magnani.

Le mele piacciono e la produzione mondiale continua a crescere: 80 milioni di tonnellate l'anno, delle quali 40 arrivano dalla Cina, 14 dall'Europa (6 dalla Polonia), esclusa la Turchia, che da sola ne produce 4. Tra le varietà, la Golden resta la regina del mercato in Italia e nei Paesi mediterranei, con circa il 50% delle vendite. In arretramento la Red delicous, a favore delle nuove varietà dolci, croccanti e succose.

Il futuro? Ricerca e sviluppo nel campo della nutraceutica (integratori alimentari) basata sulla mela e sulla valorizzazione degli scarti della lavorazione delle mele. Rodolfo Brochetti, presidente La Trentina, ha annunciato che nei prossimi mesi dovrebbe diventare operativa la fusione tra le cooperative che compongono il consorzio e che producono, oltre alle mele, piccoli frutti, susine, patate, asparagi.

Entro metà novembre le assemblee dovrebbero deliberare una fusione che sarebbe retroattiva allo scorso agosto tra Copag Caldonazzo, Valli del Sarca, 5 Comuni Lavis, C.a.s.a. di Mezzolombardo.

Il consorzio diventerebbe cooperativa unitaria di primo grado.

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