Strada / Il giudizio

Tampona un’auto che ha frenato per evitare una gomma vagante e viene multato

Nel ricorso l’automobilista ha sostenuto di non aver potuto evitare l'impatto in quanto il mezzo aveva frenato bruscamente per evitare lo pneumatico perso da un tir, ma il giudice ha ribadito che il veicolo deve essere padroneggiato in ogni situazione

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TRENTO. «Il conducente del veicolo deve essere in grado di garantire in ogni caso l'arresto tempestivo del mezzo». Con questa massima il giudice ha accolto il ricorso di una automobilista tamponata da un autocarro in rotatoria e ne ha respinto un secondo presentato da un uomo che viaggiando in autostrada ha impattato contro il mezzo che lo precedeva .In quest'ultimo caso la multa c'è stata ma applicando un importo base perché, come si legge nella sentenza, è stato ritenuto che ci siano «le condizioni che giustificano da un lato di determinare nel minimo la sanzione da irrogarsi e dall'altro di compensare le spese del giudizio». Il conducente, dunque, ha sbagliato ma si era verificata una circostanza del tutto particolare: c'era uno pneumatico vagante sulla carreggiata e per evitarlo numerosi veicoli avevano rallentato.

Il mezzo che lo precedeva aveva anche inserito le quattro frecce. L'incidente era avvenuto in direzione sud fra i caselli di Trento centro e Rovereto nord. Nel ricorso l'automobilista ha sostenuto di non aver potuto evitare l'impatto con il mezzo in quanto questo aveva frenato bruscamente per evitare l'impatto (che per fortuna non si era verificato) con lo pneumatico perso da un tir.

Il giudice tuttavia ha ribadito quanto sostenuto dalla Cassazione, ossia che il conducente «deve essere in grado di padroneggiare il veicolo in ogni situazione, tenendo conto di eventuali imprudenze altrui, purché ragionevolmente prevedibili» e ha «l'obbligo di moderare adeguatamente la velocità, in relazione alle caratteristiche del veicolo ed alle condizioni ambientali». Il conducente che ha presentato ricorso aveva egli stesso rilevato che in autostrada in quel frangente c'era parecchio traffico. Come evidenzia nella sentenza il giudice Stefano Aceto è «fatto notorio di comune esperienza che in presenza di traffico intenso in autostrada sono prevedibili bruschi ed improvvisi rallentamenti o addirittura frenate».

È stato invece accolto il ricorso presentato dalla conducente di una Toyota che era stata urtata da un autoarticolato nel corso di una manovra di immissione in rotatoria. L'incidente era avvenuto nel settembre 2019 attorno alle 10.20 del mattino. Dal verbale, come è stato rilevato dalla giudice Erica Fiorini, non si evince in maniera chiara né la dinamica né il momento in cui è avvenuto l'urto, ma elemento incontestabile è il punto di impatto: la parte centrale dell'autocarro e lo spigolo posteriore sinistro della vettura, durante lo spostamento dei veicoli da destra verso sinistra.

«Il risultato che ne è derivato - viene scritto nella sentenza - è rappresentato da un tipico tamponamento a nulla rilevando, in quel momento, da dove provenissero in precedenza i veicoli». La responsabilità dell'incidente, dunque, è del conducente dell'autocarro che avrebbe dovuto frenare in tempo per evitare la collisione o mantenere la distanza di sicurezza. L'uomo, contumace, quale proprietario e conducente del mezzo, è stato condannato a risarcire alla donna i danni alla carrozzeria dell'auto, pari a 2.600 euro, ed a pagare circa mille euro per le spese del processo. 

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