Politica / Lo scontro

Polemica sul bacio gay nello spot turistico della Valsugana, botta e risposta al vetriolo fra Gubert e Zanella

L'ex parlamentare del centrodestra critica la scelta e si rivolge caustico all'Apt chiedendo "quanti sono gli individui che provano schifo nel vedere in pubblico abbracci e baci tra gay?". Immediata la replica del consigliere provinciale di Futura: "Il vero schifo - dice Zanella - è l'omofobia che trasuda dalle parole reazionarie di Gubert"

LO SPOT L'Apt della Valsugana rompe gli schemi
OMOFOBIA "In Trentino più casi di quanto si pensi"
TRENTO "Basta all’odio e a ogni forma di discriminazione"

TRENTO. È polemica per le immagini del bacio gay sul lago di Levico, rilanciate con entusiasmo dall'Apt della Valsugana.

L'altroieri c'è stato un duro botta e risposta tra l'ex parlamentare Renzo Gubert e il consigliere provinciale di Futura Paolo Zanella.

Per Gubert «non è normale un bacio gay», per Zanella il vero schifo sono «le dichiarazioni omofobe di Gubert».

Come si ricorderà, nei giorni scorsi due uomini, Marco e Simon avevano postato sui social un video di un loro bacio da Vetriolo. L'Apt della Valsugana aveva ripreso l'immagine e su Instagram aveva rilanciato scrivendo «San Valentino si avvicina, programma la tua prossima fuga romantica in Valsugana, goditi un panorama invernale con la tua dolce metà». Il post è piaciuto agli utenti, che nei commenti hanno apprezzato la scelta inclusiva da parte dell'Apt. Il plauso è giunto anche da Arcigay del Trentino.

Due uomini che si baciano: lo spot di Visitvalsugana per San Valentino che spazza via gli schemi di genere

« San Valentino si avvicina... programma la tua prossima fuga romantica in Valsugana! Goditi un panorama invernale con la tua dolce metà». Visitvalsugana gioca la carta del romanticismo e dell’amore di coppia per attirare turisti in vista di San Valentino. Ma lo fa, questa volta, rompendo gli schemi. Quelli di genere, prima di tutto: così i testimonial dello spot sono due bei ragazzi, che si baciano teneramente.

Ma domenica è arrivato l'affondo di Renzo Gubert: «Poiché nel mondo vi sono tanti gay e sono in crescita, far vedere come la Valsugana è un ambiente nel quale è del tutto normale vedere gay che si baciano in pubblico è utile per attrarre turisti. Al direttore dell'Apt Stefano Ravelli - che aveva difeso il post, ndr - vorrei far notare che il suo ragionamento non considera un altro effetto: quanti sono gli individui che provano schifo nel vedere in pubblico abbracci e baci tra gay? Per questi il senso di disgusto associato al territorio della Valsugana si traduce in attrattività turistica? Consiglierei agli amministratori dell'Apt di far condurre una indagine allo scopo, per capire se le decisioni del direttore hanno adeguato fondamento. Inoltre vorrei evidenziare che qualificare come "sposati" i due gay che hanno prodotto il video è un errore, che porta ulteriore acqua all'idea della normalità dell'omosessualità. Due gay non possono sposarsi: la Legge italiana consente che possano costituire un'unione civile. Sono quindi conviventi, compagni, ma non sposati».

Parole che hanno suscitato la reazione di Zanella che attacca Gubert: «Negli anni lo abbiamo sentito definire l'omosessualità come anormalità e come devianza da curare, raffrontare l'omosessualità alla zoofilia e definire l'amore tra due persone dello stesso sesso come un amore di serie zeta. Non è nuova nemmeno la sua ripugnanza verso le effusioni tra persone gay, così come la continua riproposizione della teoria del "contagio sociale" dell'omosessualità attraverso presunte azioni di propaganda. Rieccolo dunque sfoderare per l'ennesima volta tutta la sua omofobia nell'attacco al direttore dell'Apt della Valsugana. Gli ingredienti sono i soliti: omosessualità che sarebbe in crescita a causa della "propaganda gay"; lo schifo e il disgusto nel vedere un bacio tra due uomini; l'omosessualità come anormalità che non va "sdoganata".

Il vero schifo - dice Zanella - è l'omofobia che trasuda dalle parole reazionarie di Gubert, che vorrebbe tenerci ancorati a un modello di società del tutto anacronistico, dove ciò che è giusto lo stabilisce per tutti la sua morale cattolica integralista. Parole d'odio gravissime, perché alimentano un insensato disprezzo verso una parte minoritaria della comunità».

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