Urbanistica / La novità

Come ripensare la città con la ferrovia interrata? Il confronto aperto a tutti nel laboratorio SuperTrento

La presentazione pubblica del percorso avverrà martedì prossimo, 6 dicembre, nella sala di rappresentanza di palazzo Geremia. Si prevede un percorso partecipato per immaginare gli scenari per l'ecologia e la rigenerazione urbana là dove c'erano i binari

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di Franco Gottardi

TRENTO. Il Metaprogetto, cioè l'interramento della ferrovia nel tratto cittadino, libererà 16 ettari di spazi centralissimi. Un'occasione storica per disegnare la città dei prossimi anni Trenta. Per arrivarci preparati l'amministrazione comunale ha pensato di coinvolgere la popolazione in un percorso di urbanistica partecipata.

Si chiamerà SuperTrento e vuole essere un laboratorio che immagina la città del futuro. Partirà il prossimo aprile all'interno dell'ex deposito Atesina di via Marconi, luogo che richiama l'urbanistica partecipata visto che era stato diversi anni fa oggetto di un progetto di riqualificazione elaborato dai residenti, con l'aiuto degli architetti del gruppo Palomar.

Quell'esperienza è rimasta incompiuta ma ha mostrato che la condivisione e la partecipazione portano idee e arricchiscono.

Anche in questa occasione il Comune si farà aiutare da un gruppo di professionisti nel lavoro di elaborazione e sviluppo delle idee raccolte dal basso. Sono i progettisti di Campomarzio, architetti già autori di proposte innovative. La presentazione pubblica del percorso avverrà martedì prossimo, 6 dicembre, nella sala di rappresentanza di palazzo Geremia. Ma già ieri il sindaco Franco Ianeselli ha anticipato senso e contenuti dell'iniziativa. Spiegandone anche il nome, a prima vista fumettisticamente pomposo.

SUPERTrento è innanzitutto un acronimo e sta per Scenari Urbani Partecipati per l'Ecologia e la Rigenerazione. Ma super in latino significa anche "sopra" e qui il riferimento è al fatto che gli spazi da ripensare e progettare stanno sopra alla attuale ferrovia che verrà interrata. Dal latino al dialetto il passo è breve e il sindaco ha voluto richiamare un trentinissimo "su per" i monti che in questo caso permetterà di vedere dall'alto quel che si profilerà nel fondovalle urbano.

Naturalmente il confronto su quel che si farà una volta interrata la ferrovia non parte da zero. Anzi, è da quando l'idea di mettere sottoterra i binari si è fatta strada, con la variante generale affidata a Joan Busquets all'inizio del millennio, che se n'è iniziato a parlare. Il primo era stato proprio l'urbanista catalano, che aveva allegato al proprio piano urbanistico l'idea del boulevard, un grande viale alberato dalle Albere fino all'attuale scalo Filzi, dove dopo la realizzzazione dell'uscita del tunnel della circonvallazione si pensa di fare una grande collina verde.

Più di recente la giunta Andreatta aveva incaricato alcuni esperti di realizzare uno studio per calcolare il valore immobiliare che potrebbe essere creato liberando spazi così strategici e centrali.

E di Metaprogetto anche Ianeselli ha iniziato a ragionare in una recente iniziativa assieme a Confindustria.

Ora è il momento di allargare il discorso a tutti coloro che sono interessati a dare un contributo. «Partecipando si fa il futuro della città - sostiene il sindaco - e vogliamo coinvolgere i cittadini e gli ordini professionali». Immagina a partire dal prossimo anno una stagione di incontri, di confronti e magari anche di scontri, utili a far maturare le idee migliori. Per il momento però uno scontro l'iniziativa lo ha generato con l'Ordine degli architetti, che non sarà della partita.

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