Giudicarie / Il tema

È scoppiata la febbre delle castagne, si va nei boschi già all'alba. E c'è pure un video che "inchioda" un ladro di marroni

Gli alberi sono pronti a offrire i loro frutti una settimana prima del previsto e la stagione si annuncia molto soddisfacente: nonostante i cambiamenti climatici le castagne di questo autunno si presentano in grande quantità, belle e sane

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CHIESE. La voglia di castagne sta crescendo, e la Natura sta soddisfacendo le richieste in anticipo. «Una settimana prima del previsto», assicurano alla Cooperativa Agri 90, che raccoglie e commercializza i frutti del Chiese, il cui baricentro prezioso si concentra fra Darzo e Lodrone, patria dei marroni, ma poi si estende a Storo, Condino e nell'alta valle. «Ne abbiamo già accolti venti quintali - aggiungono in Cooperativa - e sono castagne sanissime, date da un caldo estivo indiscutibile e da una pioggia di settembre che ha completato la maturazione».

Marroni per i regali e per le feste in casa, castagne per le castagnate collettive. Domenica scorsa, al Festival della polenta, sono state vendute molte centinaia di caldarroste.

«Per ora è ancora caldo, ma quando comincerà un po' più di freddo partiranno le castagnate, e noi siamo pronti. Le diamo già con il taglio per essere messe in padella», dicono ad Agri 90, dove esprimono già una grande soddisfazione perché ricevono ordini da clienti anche fuori zona, come le Famiglie Cooperative di Ponte Arche, Roncone-Bondo e addirittura Cavalese e Valli Solandre.

«Quest'ultima ne ha acquistati cinque quintali», esprime soddisfazione una voce della Cooperativa, magari pensando (ma non lo dice) alle catene della distribuzione che si forniscono fuori.

Il castagno, pianta della tradizione che un tempo (quando da queste lande desolate si migrava) dava alimentazione ai contadini, i quali contavano le castagne in autunno per farle bastare alla famiglia fino al risveglio degli orti in primavera. Oggi arricchisce ancora il paesaggio, dopo interventi di risanamento dell'Associazione castanicoltori.

«Stagione eccezionale - commenta il presidente Massimiliano Luzzani - nonostante i cambiamenti climatici: sono belle e sane, sono tante e hanno una bella pezzatura. Le piante secolari resistono bene proprio al clima. Ma anche i castagneti giovani impianti cominciano a rendere prima del previsto».

Da qualche giorno è scoppiata la febbre della castagna. Non è difficile trovare persone, anche prima dell'alba, sotto le piante, a ramazzare più castagne possibili. C'è chi, come l'Asuc di Darzo, è intervenuta autorizzando l'utilizzo del castagneto dell'uso civico solo ai censiti del paese.

«Sui castagneti comunali faremo un regolamento - assicura Luzzani, che oltre ad essere presidente dei castanicoltori è pure assessore di Storo all'agricoltura - perché ritengo necessario stabilire delle regole».Prima dell'alba sotto i castagni di proprietà altrui. Di sicuro c'è chi non si spaventa davanti a nulla, sia pure a rischio di rimediare figuracce.

Da qualche giorno sta pure girando un video che "becca" un ladro di castagne in quel di Storo. Accade che un proprietario di castagneto, stufo di farsi rubare sotto il naso questi preziosi frutti, ha deciso di vederci chiaro installando delle telecamere sugli alberi. Si narra che fosse sicuro di pescare il protagonista dei furti perché in passato avrebbe avuto esperienze simili con la stessa persona. Che anche stavolta ci sarebbe cascata: ripresa con le mani nel sacco, delle castagne. G. B.

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