Ambiente / Inquinamento

Cementificio delle Sarche, diffida dell'Appa: oltre ai fumi, troppe polveri

Sopralluoghi a sorpresa, e prima sanzione: oltre alle due «fumate nere» per il riavvio, anche concentrazioni di inquinanti, emesse «senza presidio ambientale idoneo»

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di Giorgia Cardini

SARCHE. Il dirigente dell'Appa, Enrico Menapace, lo aveva promesso il 21 aprile, il giorno dopo la prima inquietante fumata nera emessa dal camino del cementificio di Sarche, in fase di riattivazione per la produzione del clinker: «Saremo rigorosi».

I tecnici dell'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente si erano catapultati in Valle dei Laghi il 20, allertati dal Wwf su quanto stava accadendo. E, durante il sopralluogo nello stabilimento, avevano rilevato un paio di anomalie assolutamente non in linea con l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata il 15 gennaio 2016 e aggiornata il 28 febbraio 2022.

Di qui, la promessa di severità. E il calcio di rigore (il primo, probabilmente non l'ultimo) è arrivato mercoledì 11 maggio sotto forma di «Diffida ai sensi dell'art. 29 decies del D. Lgs. 3 aprile 2006, numero 12».

Per capirci, il decreto è conosciuto sotto il nome di "Codice dell'Ambiente" e l'articolo 29 riguarda l'applicazione dell'Aia, le possibili violazioni della stessa e le conseguenze di tali violazioni.

Il Servizio autorizzazioni e valutazioni ambientali aveva effettuato una prima ispezione straordinaria il 20 aprile in occasione del primo incidente dalla riaccensione "sperimentale" dei forni avvenuta il 4 aprile. «Nel corso di detto sopralluogo - si legge nel provvedimento di mercoledì scorso - è stato accertato tra l'altro che lo scarico del clinker (emissione in atmosfera in forma diffusa) veniva effettuato senza l'attivazione dell'impianto di umidificazione del materiale e che, pertanto, in assenza di detto impianto, l'emissione avveniva senza presidio ambientale idoneo».

Italcementi al rilievo aveva risposto il 26 aprile che il guasto risaliva a prima del 20 aprile, tanto che l'8 del mese era stato ordinato il pezzo sostitutivo, installato poi il 21 aprile.La ditta inoltre dichiarava nella stesa nota di aver dato «pro futuro» disposizione che «in caso di guasto del sistema di nebulizzazione, lo scarico del clinker (che in futuro dovrebbe essere prodotto a Sarche) e quindi il suo ricevimento debba essere sospeso fino al ripristino del sistema».

Peccato che il 5 maggio un nuovo verbale di ispezione straordinaria del Servizio ambientale abbia certificato che sono stati effettuati altri scarichi di clinker dopo il 20 aprile e che anche quel giorno lo scarico continuava ad avvenire «in assenza dell'impianto di nebulizzazione provocando evidenti emissioni diffuse di polveri, documentate nella relazione».

Nulla però Italcementi spa ha ribattuto al Servizio provinciale su questo e sulle eventuali misure tecniche alternative eventualmente disposte. Pertanto è partita la diffida che impone all'azienda «di interrompere l'attività di scarico del clinker per i casi di assenza o indisponibilità dei sistemi di umidificazione prescritti»; «valutare eventuali idonee tecniche alternative per il contenimento delle emissioni in atmosfera in forma diffusa, da applicare in assenza o indisponibilità dei sistemi di umificazione prescritti, notiziando preventivamente lo scrivente settore sulle soluzioni alternative eventualmente individuate».

«L'inosservanza della diffida - aggiunge, sgombrando il campo dai dubbi, il dirigente dell'Appa Menapace, interpellato ieri mattina - può portare alla sospensione dell'attività autorizzata». Il problema delle nubi di polveri sollevate dallo scarico del clinker, continua il dirigente, è però cosa diversa dalle fumate nere documentate più volte dal 20 aprile in poi: per queste Menapace precisa che sono possibili «conseguenze sanzionatorie» e aggiunge: «Il Comitato SalviamolaValledeiLaghi ha riconosciuto che la centralina installata presso il cimitero funziona, ma con gli attivisti e con l'azienda abbiamo concordato la rilevazione a livello di camino dei fumi emessi e la pubblicazione di questi dati su un tabellone da installare nei pressi dello stabilimento».

Da quando? «Da quando l'azienda entrerà regolarmente in produzione, giorno da cui varranno i termini definiti nell'Aia».

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