Opere / Iter

Dal Pnrr alle Olimpiadi e ai gassificatori, non servirà più il parere dei Comuni: la Provincia cerca «procedure snelle» per evitare ritardi

La proposta di legge dell'assessoreSpinelli presentata al Consiglio delle autonomie: la decisione della Conferenza dei Servizi sarà sufficiente per avviare i cantieri, i sindaci trentini in allarme

IL PIANO Alla fine quanti soldi arriveranno dal Pnrr in Trentino?

di Luisa Maria Patruno

TRENTO. I Comuni temono di venire "bypassati" dalla Provincia nelle decisioni non solo sulle opere provinciali finanziate con i fondi europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano nazionale complementare (Pnc), che ricadono sul loro territorio, nonché per quelle per le Olimpiadi 2026, per le quali c'è urgenza, ma anche di essere sorpassati - se in disaccordo - praticamente su tutte le opere pubbliche più importanti, che la Provincia dovesse decidere di realizzare, indipendentemente dagli interventi straordinari del Pnrr.

La preoccupazione è emersa ieri pomeriggio durante la seduta del Consiglio delle autonomie, dove i sindaci erano chiamati ad esprimere le loro valutazioni su un disegno di legge presentato dall'assessore Achille Spinelli, che contiene una serie di norme per accelerare le procedure per l'approvazione e la realizzazione dei progetti, con la motivazione, come ha spiegato ieri l'assessore, che il Pnrr obbliga a tempi molto stretti - «e si è già in ritardo per colpa dello Stato» - con il rischio di perdere i finanziamenti.

Il «nodo» centrale, che ha fatto drizzare le orecchie ai sindaci, riguarda il fatto che il disegno di legge prevede che l'approvazione dei progetti da parte della Conferenza dei servizi, in cui siede anche un rappresentante del Comune interessato, ha valore di variante al Prg, se si tratta di opere finanziate in tutto o in parte dal Pnrr, ma anche, più in generale, di progetti di opere che riguardano trasporti e infrastrutture del sistema della mobilità; ciclo dei rifiuti (inceneritori o gassificatori) e ciclo dell'acqua; edilizia scolastica, universitaria e sanitaria (scuole, studentati e ospedali): transizione energetica; prevenzione e pronto soccorso per calamità (caserme provinciali).Insomma, si estende a macchia d'olio la procedura accelerata prevista dall'articolo 5 della legge provinciale 13 del 1997, che oggi vale solo per le opere del piano della viabilità, in base al quale l'approvazione del progetto ha effetto anche di variante automatica degli strumenti urbanistici subordinati al Pup, superando l'eventuale diniego del consiglio comunale.

«C'è l'esigenza - ha sottolineato il dirigente provinciale Roberto Andreatta - per le opere olimpiche e per le opere finanziate dal Pnrr di rendere più generale lo strumento».E proprio riguardo a questo il sindaco di Lavis, Andrea Brugnara, ha domandato: «Capisco le opere del Pnrr, ma tutto il resto?». Perché nel disegno di legge amplia a così tante opere la procedura accelerata che permette di superare i consigli comunali? Anche il presidente del Consiglio delle autonomie, Paride Gianmoena, ha espresso la preoccupazione dei Comuni sottolineando: «Un po' di equilibrio serve. Se siamo in ritardo e allora sacrifichiamo il ruolo dei Comuni in via generale non ci sta bene. Non possiamo pensare di sacrificare i rappresentanti dei consigli comunali di un territorio».

Un bilanciamento - ha esortato Gianmoena - deve essere garantito».Anche il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, è intervenuto in questa discussione dicendo: «Va chiarito molto bene quali sono le opere del Pnrr o olimpiche sulle quali può venire meno l'assenso del Comune, perché non si può partire con il dire che siamo un peso e un fattore di rallentamento: c'è una questione di competenze dei consigli comunali e di autogoverno».«Vorrei capire meglio - aggiunge Ianeselli - perché un conto è se si parla di Pnrr e opere olimpiche, un conto se si tratta di gassificatore o chissà quali altre opere su cui è necessario un coinvolgimento».

L'assessore Spinelli ha risposto dicendosi pronto a venire incontro alle richieste dei sindaci ma ha anche precisato che: «Quando il tempo stringe, per ragioni varie, e il sistema Italia è in ritardo sul Pnrr qualcosa si deve sacrificare».«Condivido - ha aggiunto - che non va sacrificato il sistema delle autonomie locali solo perché è in fondo alla catena. Vediamo se si può valorizzare il ruolo del Comune all'interno della Conferenza dei servizi, cercheremo un punto di equilibrio». E si vedrà se l'apertura riguarderà anche la riduzione dell'elenco delle opere - non Pnrr - per le quali si prevede la procedura accelerata.

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