Sanità / Il caso

Pneumologia chiusa e il personale accorpato a "Infettivi": ma così salta l’organizzazione del reparto in prima linea contro la pandemia

Dai lavoratori arriva una presa di posizione sull’ennesima "rivoluzione": anche malattie infettive è senza dirigente da due anni e i pazienti non covid vengono trasferiti in altre strutture del territorio, con l'accorpamento si voleva stravolgere l'intera struttura organizzativa del reparto...

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TRENTO. Sanità trentina, pandemia e situazioni critiche. A proposito della chiusura del reparto di pneumologia del Santa Chiara e delle incertezze sul futuro sollevate da chi vi lavora, intervengono anche i colleghi impiegati nel reparto di malattie infettive, a cui quelli di pneumologia verranno aggregati.

Intervengono facendo filtrare un documento che sottolinea la loro condizione di difficoltà e il disagio di aver combattuto per mesi, fin dall'inizio della pandemia.

Anche loro lamentano di non essere mai stati ascoltati nelle loro richieste e istanze e temono adesso che l'arrivo dei colleghi possa creare più difficoltà che vantaggi.

La lettera prosegue ricordando come malattie infettive sia il reparto referente per tutta la provincia non solo per i malati di covid ma anche per gli altri, curati con attività ambulatoriale e di day-hospital.

«Certo - si legge nel documento - chiude il reparto di pneumologia con tutti i problemi che derivano e con tutte le loro ragioni… ma se vi interessa andate a vedere cosa succede nel reparto di Malattie infettive dell'ospedale Santa Chiara di Trento in prima linea dal 2 marzo 2020, da 643 giorni, tutti i giorni, ogni giorno anche nei periodi estivi, senza mai un periodo di recupero psico- fisico come negli altri reparti, compresa la Pneumologia.

Anche in malattie infettive ci sono professionisti che non si sono mai tirati indietro hanno dato il massimo e ancora lo faranno Infermieri, medici e Oss, sempre in prima linea. Struttura organizzativa che in questi lunghi mesi di lavoro in emergenza oltre ad essere approvata dai dirigenti ospedalieri ha garantito a tutti gli operatori di operare in sicurezza con professionalità trasmettendo altrettanta sicurezza a tutti i malati.

Ora che sono stremati, dopo mesi che comunicano ai dirigenti ospedalieri tutte le problematiche e propongono soluzioni, ancora una volta in emergenza, si trovano davanti ai fatti compiuti e per risolvere tutti i problemi vengono accorpati alla Pneumologia per far fronte all'aumento di pazienti che necessitano di ventilazione per essere formati in tutta fretta alla ventilazione non invasiva... con tutto ciò che ne deriva, mettendo a rischio la sicurezza in primo luogo dei pazienti ma anche degli operatori.

Con quale spirito affronteranno questa ennesima imposizione la Formazione sul Campo in emergenza, certo sono professionisti lo ripetiamo lo faranno ancora, ma a quale prezzo?

Con questo accorpamento si voleva stravolgere l'intera struttura organizzativa del reparto di Malattie Infettive, stravolgimento che solo in parte si è riusciti ad arginare grazie alla scesa in campo del personale interessato di malattie infettive.

Personale che anche se ormai è stanco, spremuto… non si tira indietro, farà sempre il suo lavoro con professionalità, ma non è più disposto a piegare la testa; vuole farsi sentire.

Certo è il reparto adatto alla cura delle malattie infettive (e tale è l'infezione da Sars-cov2), ma la struttura di Malattie infettive di Trento è il reparto referente di tutte le malattie infettive della provincia di Trento ed è costretto ad occuparsi di tutti gli altri malati solo con attività ambulatoriale e di day-H che è sempre stata portata avanti; e se tali malati necessitano di ricovero, vengono appoggiati in altri reparti o addirittura in altre strutture (Solatrix, Cavalese e via dicendo) con tutto ciò che ne deriva.

Come deve sentirsi un malato, preso in carico? E come deve sentirsi un professionista costretto ad operare in queste condizioni da ormai 2 anni? A voi le risposte…

Tutto ciò mentre è in corso la Maratona vaccinale, certamente molto importante ma altrettanto importante è l' assistenza e la cura di ogni giorno dei malati Covid ma anche di tutti i cittadini che necessitano delle cure ospedaliere.

Anche il nostro reparto è senza responsabile di struttura da diversi anni e tutto questo stravolgimento avviene sembra alla vigilia della nomina di un primario».

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