Sono io o è l’età che fa brutti scherzi?

Sono io o è l’età che fa brutti scherzi?

di Daniele Orlandi

Il fatto di avere qualche perdita di memoria, affaticarsi precocemente, essere un più lenti mentalmente e fisicamente, rappresentano sempre un motivo di conflitto interiore. Spesso non vogliamo fare i conti con il tempo e litighiamo con l’evidenza che la gloriosa gioventù è ormai passata. Certo non è semplice dire a sé stessi che le cose sono cambiate, che gli anni sulle spalle si sentono tutti. Tuttavia, ci sono dati molto interessanti che possono essere usati come valide scuse per le nostre difficoltà, scopriamoli insieme.

Partiamo dal fatto che le capacità e l’intelletto umano sono possibili perché il nostro cervello possiede miliardi di neuroni. Nessuno è mai riuscito a stabilire una cifra esatta di quanti ne abbia una persona adulta. È invece assodato che il numero di cellule cala durante il processo di invecchiamento. In termini pratici, si stima che a partire dai quarant’anni di età in poi, il peso complessivo del cervello si riduce approssimativamente del 5% ogni 10 anni.

Un altro dato interessante è che il livello di neurotrasmettitori cambia nel tempo. In particolare è stato stimato che, a partire dai 35 – 40 anni, la concentrazione di dopamina cala del 10% circa ogni 10 anni.  Questa molecola influisce massicciamente sul circuito della ricompensa (cioè se una cosa ci piace o no), oltreché rivestire un ruolo molto importante per le abilità motorie e la motivazione.

A ciò si aggiunge l’evidenza che la prima zona cerebrale a ridursi di volume è la famosa corteccia prefrontale. Quest’area funge da supervisore a numerosi processi, tra cui quelli della memoria, attenzione, emotivo-motivazionali, comportamentali, decisionali, logici, volontari e di pianificazione (solo per citarne alcuni).

Tutti questi dati possono sembrare allarmanti, invece no, si tratta del normale avanzare dell’età, da cui ahimè, nessuno è mai riuscito a scappare. Per concludere, le evidenze indicano che il nostro cervello è un organo soggetto a deterioramento, per tanto necessita di attenzioni e di cure per far sì che invecchi in salute. Certo, quando abbiamo qualche lapsus possiamo dire che non è colpa nostra ma del nostro cervello, tuttavia, possiamo fare molto per garantirci una memoria di ferro come anche una solida riserva cognitiva e cerebrale.

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