Ragazzi con disabilità, nessun taglio a settembre

Ragazzi con disabilità, nessun taglio a settembre

di Ugo Rossi

Ho letto con grande attenzione l'intervento di Claudio Stenghele sull'Adige di ieri. Mi ha molto colpito perché pone alcuni rilievi che ho subito voluto verificare in maniera approfondita. Posso capire, lo dico da genitore e davvero senza false ipocrisie, le difficoltà che devono affrontare le famiglie che hanno uno o più figli con disabilità, quando entrano nel mondo della scuola.

Siamo consapevoli dell'importanza e della delicatezza che dobbiamo mettere nella gestione delle risorse pubbliche in questo campo. Dall'inizio della legislatura ci siamo posti, come obiettivo fondamentale, quello di rendere la scuola trentina sempre più inclusiva.
Tutti i nostri provvedimenti sono andati in tale direzione. Naturalmente, non si tratta solo di una questione di numeri e sono perfettamente d'accordo con il signor Stenghele, quando afferma che non conta solo la quantità, ma soprattutto la qualità dei servizi che vengono offerti. Per questo abbiamo cercato di fare in modo che tutto il sistema, dalle scuole, agli insegnanti, fino alle famiglie, venisse coinvolto in modo che i nostri interventi fossero sempre più mirati. 

A tal fine, lo scorso marzo, abbiamo istituito tre organismi dedicati all'individuazione, al coordinamento e al sostegno dell'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali, siano essi derivanti da disabilità, da disturbi e difficoltà di apprendimento o da svantaggio sociale, ambientale e culturale. Il loro compito sarà quello di stimolare il dibattito, ma anche quello di valorizzare le numerose buone pratiche delle quali la nostra scuola è molto ricca, coordinando i diversi attori che a vari livelli si occupano di questi temi. Nello specifico gli organismi sono: il Gruppo di lavoro interistituzionale (GLIP) al quale si aggiungono due ulteriori gruppi di approfondimento dedicati ai DSA (disturbi specifici dell'apprendimento), alle fragilità educative e alla dispersione scolastica. Nel GLIP, che si avvarrà nel suo lavoro del confronto con i familiari e con le associazioni di genitori che avranno quindi anche una funzione di controllo diretto sulle attività messe in campo, c'è il professor Dario Ianes, considerato uno dei massimi esperti di inclusione in Italia. Devo, inoltre, sottolineare la grande attenzione con cui docenti e dirigenti partecipano alle varie iniziative di formazione e di aggiornamento in materia di inclusione. A tutto questo si aggiunge la recente costruzione e messa a disposizione, per famiglie e genitori, di strumenti e guide, anche di carattere digitale, da utilizzare a supporto dell'apprendimento e della realizzazione dei compiti a casa. 

Ricordo poi che le assegnazioni relative ai BES avvengono anche in relazione ad un «piano di intervento» predisposto dalle stesse scuole, sulla base delle indicazioni degli stessi insegnanti, quindi nel luogo dove i bisogni si manifestano, secondo un modello culturale di scuola inclusiva dove gli attori del cambiamento sono le persone che lavorano e «fanno» la scuola: i docenti, non solo quelli di sostegno, i collaboratori scolastici, i compagni e le famiglie stesse. Infine un'ultima considerazione legata alle risorse, che hanno comunque la loro importanza.
Negli ultimi quattro anni i finanziamenti per i bisogni educativi speciali sono cresciuti del 4,9% e la spesa annuale, confermata anche per il prossimo anno scolastico, si attesta sui 49 milioni di euro. Quindi nessun taglio all'orizzonte ma un impegno a 360 gradi, concreto ed innegabile. Ovvio ed evidente che si può e si deve sempre migliorare, con l'aiuto di tutti.

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