Lavori / Il caso

Levico, demolizione della Masera imminente, ma… c’è un problema con gli uccelli

I cittadini contrari all’abbattimento chiedono che vengano salvaguardati i nidi dentro la vecchia struttura abbandonata, e scende in campo la Lipu chiedendo una proroga fino all’autunno

di Valentina Fruet

LEVICO.  «La Masera tabacchi, dove ancora volano le rondini». È questo l'iconico titolo di un video artistico emozionante curato da Orlando Cadoni in occasione di una serata, nel dicembre del 2018, di presentazione di un libretto divulgativo sulla storia della Macera tabacchi, realizzato tramite un lavoro di gruppo di molte delle associazioni socio-culturali della cittadina termale. Per l'imponente edificio sembra ormai certa la sorte dell'abbattimento, dopo l'incontro di non molti giorni fa tra l'amministrazione comunale e i responsabili in materia della Provincia di Trento. Già da anni (era la fine del 2015 quando l'amministrazione Sartori firmò un patto con la Provincia che coinvolgeva le ex-scuole austroungariche, l'ex-Cinema Città e la Masera ndr.) si parla della demolizione della struttura, che ora sembra più vicina che mai. La Provincia, proprietaria dell'edificio, e il Comune hanno infatti dichiarato che a breve, nel giro di tre mesi massimo, prenderanno il via i lavori anche a seguito di un sopralluogo che ha rilevato problemi di staticità. E, se ormai salvare la Masera e riqualificare l'edificio che ha significato tanto per Levico e ne costituisce un pezzo di storia, sembra quasi impossibile, sono però le tempistiche a non andare giù ai cittadini che risiedono nella zona.

Il titolo del video di Cadoni infatti, non è stato scelto a caso; chi risiede nei pressi della Masera, che, ricordiamo, si trova a pochi metri dalla parte est del Parco Asburgico ogni anno, attende l'arrivo degli stormi di "rondini della Masera" che segnano il vero e proprio inizio della primavera e nidificano all'interno o sui cornicioni della struttura abbandonata, rifugio ideale.

Si tratta quindi di una struttura abbandonata da anni dall'uomo, ma non dagli animali, che fanno affidamento alle sue solide mura per costruire il nido e, una volta schiuse le uova, fare scuola di volo ai rondinini fino ad autunno, quando viene il momento di ripartire. Per evitare che i lavori, che sembrano imminenti ma per i quali non è ancora prevista la data ufficiale di inizio, possano danneggiare i nidi, la cittadina Antonella Magnago che vive di fronte all'edificio, ha contattato a nome di molti dei residenti del quartiere nei giorni scorsi la sezione di Trento della Lipu, mettendola al corrente di quanto appreso dalla stampa sugli accordi tra Provincia e Comune.

All'interno dell'edificio, oltre alle rondini che, nonostante il tempo bizzarro, sono arrivate in questi giorni, alloggia anche una civetta che canta al crepuscolo». La richiesta, già fatta da parte della cittadina anche al sindaco Gianni Beretta, è quella che si possa «almeno rispettare il periodo di nidificazione e che quindi si proceda con la demolizione verso l'autunno quando le piccole rondini saranno partite».

La risposta della Lipu non si è fatta attendere, e dopo aver chiesto ulteriori chiarimenti, il delegato ha specificato che «occorre un sopralluogo per verificare in loco la situazione. I tempi migliori sarebbero da settembre in poi, fino a marzo. In caso comunque di nidificazione avvenuta con nidiacei all'interno nessuno può distruggerli, è reato penale e si possono bloccare i lavori».

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