A Novaledo il conto del maltempo è di 1,8 milioni di danni

Una nuova scelta dal forte valore simbolico, di vicinanza ai Comuni più danneggiati dall’eccezionale ondata di maltempo abbattutasi nell’ottobre scorso sul Trentino: parliamo della seconda riunione della Giunta provinciale guidata dal presidente Maurizio Fugatti, che dopo Dimaro è approdata ieri a Novaledo, in Valsugana. Anche qui i danni portati soprattutto dal vento sono ingentissimi: in tutto sono quantificati in 1.835.000 euro, di cui circa 1.730.000 patiti dai privati. 
Sei edifici completamente scoperchiati, 55 il cui tetto è stato danneggiato, fra cui molte case ma anche tutti gli edifici pubblici, dalla chiesa al municipio, dalla scuola materna alla caserma dei vigili del fuoco. Inoltre i danni subiti dalle imprese e dall’agricoltura. «Vogliamo dire ancora una volta alle comunità colpite dall’alluvione che la Provincia c’è e farà tutto quanto è possibile per facilitare il ritorno alla normalità - ha detto Fugatti - . Entro metà dicembre approveremo la delibera con i criteri per il contributi pubblici per la ricostruzione, che ricalcheranno quelli utilizzati a Moena la scorsa estate. A Moena i danni furono all’incirca 2 milioni; questa volta, in tutto il Trentino, quasi 70. Questo può dare un’idea della gravità dell’evento, che ha colpito in gran parte comunità montane, già impegnate a combattere la tendenza allo spopolamento. Chi non ha visto con i propri occhi cosa è successo in realtà come questa fa fatica ad farsi un quadro esatto. Peraltro anche qui la ricostruzione è partita subito, il che dimostra la voglia e la capacità dei trentini di ripartire, subito, anche dopo momenti particolarmente difficili. Continuiamo così».
A fare gli onori di casa ieri mattina il sindaco di Novaledo Diego Margon, che ha sottolineato come, per fortuna, la sera del 29 ottobre, nonostante la furia della tempesta abbattutasi sul paese, non si sia fatto male nessuno. «Oltre ai gravi danneggiamenti agli edifici, l’80% del nostro bosco è andato in fumo - ha proseguito il sindaco - per non parlare delle aziende agricole del fondovalle e quelle nella zona artigianale. In base alle  richieste di risarcimento pervenute, sono circa 125 i privati danneggiati, per 1.733.000 euro, a cui si aggiungono  102mila euro per il patrimonio pubblico. Anche i più anziani non ricordano a Novaledo un evento così devastante, dopo l’alluvione del ‘66. Ma grazie agli sforzi dell’intera comunità e dei Vigili del fuoco sono stati ripristinati velocemente tutti i tetti».
E’ stata poi la volta di Roberto Paccher, nuovo presidente del Consiglio regionale, e già assessore a Novaledo, dove risiede, che ha ringraziato la Giunta per la sensibilità dimostrata. «Chi è arrivato una settimana dopo - ha aggiunto - non può rendersi conto dello stato di disastro in cui si trovava il paese. Questo dimostra la laboriosità degli abitanti anche dei paesi limitrofi, che si sono spesi giorno e notte per prestare la propria opera nei confronti degli altri».
Il presidente Fugatti, a nome di tutta la Giunta, ha ricordato che, dopo Dimaro, Novaledo è stato il Comune più danneggiato, sul piano strutturale ma anche per quanto riguarda la parte agricola. «I danni agricoli sul territorio della Valsugana ammontano a 6,4 milioni, la gran parte in questa zona. Ieri sera ho avuto un incontro con gli agricoltori proprio qui. Le preoccupazioni sono tante. Ma la macchina della ricostruzione dei risarcimenti è già in moto. Tutte le pratiche per richiesta danni sono state avviate. Tutto il materiale raccolto viene inviato dai Comuni agli uffici provinciali. Entro metà dicembre approveremo la delibera e i criteri per i finanziamenti».

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