Vetriolo, serve un nuovo inizio

di Valentina Fruet

Alea iacta est. Il dado è tratto: arriva dal Comune di Levico la prima mossa per cercare di recuperare la frazione di Vetriolo Terme.

È con un’iniziale riunione della commissione consiliare di Urbanistica, Territorio ed Ambiente che cominciano i giochi per la riqualificazione della zona, per rivedere in primo luogo il Piano Attuativo ai fini Generali, (in sigla PAG), lo strumento che con un focus specifico su una determinata area permette di prendere decisioni riguardanti il patrimonio edilizio; quello di Vetriolo risaliva al febbraio del 2006 ed era scaduto a ottobre dell’anno scorso, ci spiega la vicesindaco e assessore all’urbanistica Laura Fraizingher, «essendo decorsi i dieci anni dalla sua approvazione senza che sia stata fatta alcuna opera di urbanizzazione tra quelle previste».

Più di dieci anni fa quindi si portava il PAG per Vetriolo in Consiglio comunale per l’approvazione, auspicando ad un rilancio complessivo della zona con investimenti dei privati previsti sui loro immobili e terreni ed un impegno dell’amministrazione con la sistemazione della viabilità; il Piano mirava a riqualificare tutti gli edifici esistenti rendendo possibile anche l’eventuale trasformazione di alcuni alberghi dimessi in residence.

Ma nulla di tutto questo è stato fatto e a inizio settimana la Commissione Urbanistica si è riunita con l’obiettivo di «individuare la strada migliore per un nuovo piano attuativo per dare la possibilità alle poche strutture ricettive e attività che ancora resistono di andare avanti e lavorare, investendo su una zona meravigliosa e con grandi potenzialità, si pensi solo alle Terme, ma su cui purtroppo restano veramente pochi presidi» ci dice il presidente Maurizio Lancerin. Sul territorio comunale di Levico infatti sono rimasti aperti solo l’Albergo al Cacciatore e il bar ristorante Maso Vetriolo Vecchio: quest’anno non ha aperto nemmeno l’Hotel Roma, ultimo dei grandi alberghi che popolavano Vetriolo, andando ad aggiungersi alle ex-strutture alberghiere dismesse da anni.

Al momento però a Vetriolo, anche volendo, «non è possibile fare nulla dal punto di vista urbanistico, nemmeno una ristrutturazione: con il Pag scaduto è tutto bloccato dallo scorso anno» specifica Fraizingher, aggiungendo che «portare il Piano Attuativo all’attenzione della commissione è importante per fare una verifica e dargli una “rinfrescata”, ripresentandone uno nuovo per sapere cosa si può concretamente fare per Vetriolo».
Un segnale da parte dell’amministrazione comunale che mostra un certo interesse per la località attivandosi contro l’immobilismo, cercando di aprire le porte a più possibilità di investimento facendo «l’unica cosa che è nel potere del Comune, che non possiede alcuna struttura sul territorio, per il rilancio di Vetriolo: fornire ai privati gli strumenti necessari e dare loro l’impulso iniziale» conclude la vicesindaco.

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