Associazione per i minori, bandi con taglio del 45%

di Valentina Fruet

In Alta Valsugana, sono a rischio le associazioni per la protezione dei minori. A sollevare il problema è il presidente onorario dell’Associazione provinciale per i minori Paolo Cavagnoli, cofondatore e presidente dell’ente per 40 anni fino alla scorsa primavera: «Dopo più di vent’anni di servizi resi alla comunità, quest’anno vediamo una drastica riduzione di fondi per gestire lo Spazio Giovani di Levico che con i suoi servizi arriva a coprire tutta la zona laghi». 
 
A rispondere è Alberto Frisanco, assessore alle politiche sociali della Comunità di valle e responsabile delle politiche giovanili, all’interno del comitato dal 2015, che ha deciso di rivedere le convenzioni in scadenza con gli enti che si occupano dei minori sul territorio: «Non c’è alcuna riduzione, anche perché non si può parlare di contributi. Per i due Centri di Levico e Pergine, attualmente gestiti da Appm, al momento sono in vigore convenzioni stipulate vent’anni fa, con modalità e costi che vanno rivisti». 
 
Negli anni scorsi queste convenzioni, provata la qualità del servizio, venivano prorogate, trovando l’accordo di tutti gli amministratori. Cos’è cambiato? «Con l’attuale situazione economica, con la riduzione dei trasferimenti di denaro dalla Provincia alla Comunità di Valle e la tendenza al risparmio in tutti i settori, è necessario rivedere alcuni parametri». 
 
Dal punto di vista economico quindi la situazione cambierà molto, e la preoccupazione del presidente Cavagnoli è che «la riduzione del 45% della base d’asta per la gestione del servizio porterà non solo a un taglio netto sul personale ma soprattutto a una diminuzione delle attività e dei servizi sul territorio, proprio ora che progettavamo di ampliare il bacino d’utenza, portando servizi anche in zone scoperte come Baselga di Piné». Iniziative che, con un dimezzamento del prezzo di gestione da bando, difficilmente si potranno realizzare. 
 
«Non si tratta solo di fondi - specifica Frisanco - ma anche di un rapporto qualità/ beneficio e di adattarsi alla domanda del territorio; capire cosa veramente serve alla popolazione, come a Pergine dove accanto al centro diurno di Appm, che ha sempre lavorato bene e non penso avrà problemi con il bando, c’è il centro giovani Kairos che permette di evitare e prevenire i casi di derive sociali, mentre Appm è un centro per minori specifico per un numero massimo di 15 giovani segnalati dai servizi sociali».
 
Eppure in zona laghi, grazie all'Appm, le famiglie negli anni hanno goduto non solo dei servizi dello Spazio Giovani di Levico, ma anche di tutti i servizi di conciliazione che a questo fanno da corollario, e che propongono per l’estate e il dopo scuola attività educative di qualità, ampliando l’offerta, non esclusiva per le famiglie segnalate dai servizi sociali, a tutti quelli che per lavoro o motivi famigliari hanno bisogno di affidare i loro bambini e ragazzi a mani esperte. 
 
La paura di Cavagnoli è che «il provvedimento adottato dalla Comunità di Valle porterà con tutta probabilità l’ente a tagliare attività che per la popolazione sono diventate indispensabili nella zona» e senza le quali molte famiglie si troveranno in seria difficoltà nel gestire i propri figli. Appm, che da quarant’anni si occupa di bambini e adolescenti in difficoltà fornendo un supporto che permetta loro di non rompere il legame familiare, ha stabilito con le famiglie di Levico, Caldonazzo e Calceranica un rapporto di fiducia.

comments powered by Disqus