Ancora scontro sull'Acciaieria Valsugana Raccolta procure per disastro ambientale Acquisto, spunta società del Monte Paschi

di Andrea Tomasi

Lo scontro sui fumi dell’Acciaieria Valsugana può finire di nuovo in tribunale.

I cittadini del Comitato 26 Gennaio hanno iniziato la fase di raccolta di procure destionate all’avvocato Mario Giuliano affinché rediga e presenti alla Procura della Repubblica di Trento la «Denuncia per disastro ambientale nei confronti della proprietá e della dirigenza dell’acciaieria di Borgo Valsugana».

«Tale raccolta - si legge in una nota - sta giá diffondendosi ed avendo successo (...) Allestiremo ancora periodicamente dei gazebo nei vari paesi (il prossimo si terrá a Borgo Valsugana in corrispondenza del mercato settimanale mercoledí 15 marzo sul ponte tra le poste ed il bar Milano).

Organizzeremo dei miniconvegni nei vari paesi al fine di promuovere e spiegare alla popolazione tale importante azione che rivendica giustizia per quasi 40 anni di industria pesante che hanno pregiudicato salute ed ambiente nella valle».

I promotori spiegano che le procure non comportano alcun rischio legale. «Servono solo per incaricare l’avvocato Giuliano a redigere e presentare la denuncia alla Procura».

In caso di rinvio a giudizio «i denuncianti saranno convocati in un’assemblea generale per decidere o meno di infilarsi nel eventuale processo avviato dalla Procura» costituendosi parte civile.

I moduli -  fanno sapere i componenti del comitato - potranno essere scaricati dal sito del comitato: comitato26gennaio.blogspot.com

«Dal 2009 ad oggi - si legge sul volantino - è stato prodotto e raccolto tantissimo materiale: studio nanodiagnostico di biopsie tumorali contenenti particelle d’acciaio, matrici organiche ed inorganiche contaminate da diossine e policlorobifenili (PCB), microsferule di origine siderurgica disseminate in tutta la valle (studio esteso dei muschi), studi epidemiologici significativi sui dipendenti dell’azienda, video riprese dell’attività dello stabilimento che mostrano ingenti nubi di emissioni fuggitive durante il processo fusorio e quello di trattamento delle scorie, i piú elevati livelli di polveri sottili del Trentino monitorati sia da noi che da APPA, accurate indagini sui «giri» finanziari dell’azienda con i paradisi fiscali e sul bando di TERNA per l’acquisto di corrente elettrica dall’estero a basso costo e sua eventuale rivendita su suolo nazionale a prezzo di mercato con un ricavo di 500.000Euro/mese, nonché 13 procedimenti penali negli ultimi 9 anni.




Intanto ci sono novità sul futuro dello stabilimento siderurgico.

Mentre si aspettano le controdeduzioni di Leali Steel ai rilievi del Tribunale che hanno messo a rischio la procedura concordataria, spunta un’offerta per l’Acciaieria Valsugana che arriva da una società controllata dal Monte dei Paschi di Siena.

La Mosteel srl di Roma, costituita meno di un anno fa, vede infatti come socio unico Monte Paschi Fiduciaria. La banca, quindi, controlla la società per conto di investitori che rimangono riservati. Mosteel ha messo sul piatto per lo stabilimento di Borgo appena 2,5 milioni di euro.

L’offerta appare decisamente bassa anche rispetto alla proposta in campo per lo stabilimento di Odolo (Brescia). Come hanno riferito i legali di Leali Steel, lo studio Delfino di Milano, nel corso dell’udienza di giovedì, la bresciana Ori Martin avrebbe offerto per Odolo 39 milioni. Lo studio legale ha inoltre informato il Tribunale che, nel caso si decidesse di procedere con un’asta per i vari asset industriali, l’offerta di Ori Martin scenderebbe a 32 milioni sempre per il solo laminatoio di Odolo.

L’accesso della sola Ori Martin alla due diligence (analisi dei dati) di Leali Steel è proprio uno dei rilievi fatti dal Tribunale all’azienda del gruppo Klesch.

Mosteel invece punta a Borgo. La società è stata costituita a Roma il 24 maggio 2016 con un capitale sociale di 50 mila euro. Socio unico è, come detto, la Fiduciaria di Mps.

Amministratore unico è Vincenzo D’Elia , già socio e amministratore di alcune società finite in liquidazione, tra le quali la Condor Wind Energy, controllata dall’omonima società inglese, nel campo dell’energia eolica.

Intanto avrebbero presentato una manifestazione d’interesse per entrambi gli stabilimenti le Acciaierie Venete di Alessandro Banzato . La due diligence sarebbe partita proprio ieri con la visita dei tecnici del gruppo veneto al sito di Borgo Valsugana, mentre oggi è in programma il sopralluogo a Odolo.

I 106 addetti di Borgo restano in bilico. Ora sono in contratto di solidarietà, non si sa quando potranno accedere alla cassa integrazione straordinaria.

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