Guardia medica, la lotta continua

di Massimo Dalledonne

Per i sindaci del Tesino non ci sono dubbi. La scelta di chiudere il servizio di continuità assistenziale di Pieve Tesino è sbagliata. «Ma, soprattutto, estremamente penalizzante per la conca, in particolar modo per la popolazione anziana. Nei mesi scorsi abbiamo raccolto 1.300 firme contro questa decisione e, incontrando i medici di continuità assistenziale, quelli di base, i presidenti delle due case di riposo ed il Trasporto Infermi abbiamo toccato con mano tutta la loro preoccupazione».

Così Carola Gioseffi sindaco di Pieve Tesino. Il suo è stato solo uno dei tanti interventi fatti domenica sera, 5 febbraio, al palazzetto dello sport. Dal 2 novembre la guardia medica di Pieve Tesino è stata soppressa.
Davanti a molti cittadini ed amministratori, in prima fila il sindaco di Borgo Valsugana Fabio Dalledonne e quello di Segonzano Pierangelo Villaci, anche i colleghi di Cinte Angelo Buffa e di Bieno Luca Guerri hanno fatto sentire la loro contrarietà.
Ma alla fine, la logica dei numeri, quelli su cui si sono basati Provincia ed Azienda Sanitaria, ha prevalso. Numeri che, dati alla mano, evidenziano come in questi tre mesi non ci sia stato nessun sovraffollamento del Pronto Soccorso di Borgo.
Dal 2 novembre del 2016 al 16 gennaio del 2017, infatti, gli accessi complessivi al San Lorenzo sono cresciuto solo di 10 unità, rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Uno alla volta, sul palco, sono saliti tutti gli amministratori.

Come la giovane vicesindaco di Castello Nicole Fattore. Ognuno ha dato il suo contributo, anche Fabio Dalledonne che ha ricordato il lungo iter, iniziato dal 2006, che ha portato ad un lento e continuo depauperamento dei servizi e della qualità delle prestazioni all’ospedale di Borgo. Si sono fatti sentire pure i consiglieri provinciali Claudio Cia, Walter Kaswalder e Chiara Avanzo.
Altri dati ancora. Tra novembre e gennaio, solo 34 utenti del Tesino, secondo i dati dell’Azienda Sanitaria, si sono rivolti alla guardia medica di Borgo. «A questi utenti sono stati erogati 40 interventi e, precisamente, 18 consulti telefonici, 1 ricettazione, 7 visite ambulatoriali e 14 visite domiciliari. Nel 2013, ogni 12 ore, la guardia medica di Pieve registrava 3,3 prestazioni, scese a 2 nei due anni successivi».
Una pericolosa inversione di tendenza, così come quella registrata al Pronto soccorso di Borgo dove, nello stesso periodo, si è passati da 35.661 prestazioni del 2013 alle oltre 39 mila del 2015.

Ma una cosa sono i dati, ben altro l’umore della gente. «Sappiamo bene che questi numeri dipendono soprattutto dall’ottimo rapporto e dalla grande collaborazione che i medici di base del Tesino dimostrano nei confronti della nostra popolazione - ha concluso Gioseffi - ma è doveroso riconoscere che il disagio è grande e che tante persone, in primis il Trasporto Infermi e i nostri farmacisti, ne pagano oggi le conseguenze».
Domenica sera a Pieve Tesino l’assessore Luca Zeni non c’era. Arriverà entro fine mese, questa è stata la promessa fatta al sindaco di Pieve. Dal Tesino è salita con fermezza la richiesta di riaprire la guardia medica. Tante famiglie di Bieno, Cinte, Pieve e Castello chiedono a Provincia e Azienda Sanitaria di tornare sui loro passi. «Non basta la nuova auto sanitaria con infermiere, tantomeno l’autorizzazione, da parte della Provincia, per l’elisoccorso notturno con base al campo sportivo di Cinte Tesino. Noi - hanno ribadito a caratteri cubitali - rivogliamo la guardia medica».

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