Primiero, gestioni associate in alto mare

di Manuela Crepaz

Entro domani, i comuni di Imèr, Mezzano, Canal San Bovo e Sagron Mis devono ratificare il progetto di riorganizzazione intercomunale dei servizi, le cosiddette gestioni associate. L’obiettivo è risparmiare 171 mila euro, da raggiungere entro un triennio. La riduzione della spesa per Imèr è di  52.800 euro, Canal San Bovo 7.100, Mezzano 68.200 e Sagron Mis 41.900. 
Il progetto, stilato dai segretari comunali di Imèr, Mezzano e Canale (Sagron non dispone di segretario), prevederebbe dal 1° agosto ad Imèr il servizio segreteria, anagrafe e finanziario, mentre a Mezzano quello tecnico e urbanistico, con sportelli in ogni comune. 
 
Ma questo matrimonio forzato a quattro (figlio della fusione dell'alto Primiero senza Sagron Mis) non è di facile applicazione. In primis per le distanze con Canal S. Bovo (frammentato in otto paesi) e Sagron Mis (lontano vari chilometri), ma poi per dover uniformare regolamenti, sistemi informativi e personale (è previsto un solo segretario, il distacco di dipendenti in altri comuni e un’unica commissione edilizia).
Sagron Mis risulta anche privo di «dote», non avendo una propria struttura organizzativa, da quando l’Unione Alto Primiero è stata posta in liquidazione con la nascita del nuovo comune di Primiero San Martino, perciò dovrà intervenire economicamente per accedere ai servizi.
 
E questo è un punto dolente, rilevato anche nel progetto per le gestioni associate: «Appare evidente l’antieconomicità di una gestione associata che include, assieme ai comuni di Imèr, Mezzano e Canal San Bovo anche il Comune di Sagron Mis, dal momento che lo stesso si troverà a dover sostenere delle spese di gran lunga superiori (per le quali, peraltro, va valutata la disponibilità finanziaria) rispetto a quelle che sosterrebbe con una gestione/convenzione con il limitrofo neo costituito comune di Primiero SMC, al quale è sempre stato storicamente legato dal punto di vista amministrativo e territoriale».
Anche per questo il 30 maggio scorso i sindaci di Imèr, Mezzano e Canale avevano chiesto all’assessore Carlo Daldoss la ridefinizione dell’ambito territoriale, invitando a mandare Sagron Mis con Primiero, ma la richiesta è rimasta senza risposta.
 
Ora, Canal San Bovo e Imèr danno parere negativo al progetto (Sagron Mis è «ritenuto presenza assolutamente anomala sia dal punto di vista geografico, che sociale, che politico, che culturale ma soprattutto economico, tale da determinare la presenza, nel progetto, di aspetti ed elementi di aggravio della spesa pubblica, alla faccia della tanto decantata spending review che dovrebbe informare e finalizzare la costruzione e realizzazione dei progetti di gestione associata dei servizi», si legge nella delibera del consiglio comunale di Imèr, benché sia favorevole ad un sistema di solidarietà condivisa e servizi diffusi), mentre Mezzano si esprimerà verosimilmente a favore domani.
 
Spiega infatti Ferdinando Orler al giornale: «Se l’avversione al progetto è a monte (la contrarietà alla creazione degli ambiti da parte provinciale, ndr), il provvedimento andava rigettato per tempo, non all’ultimo minuto; poi è giusto riconoscere che si deve collaborare tra amministrazioni e rispettare le scelte di non fusione. Gli inconvenienti ci sono ma vanno superati e a noi tocca applicare le decisioni della Provincia. Non penso neanche che Sagron Mis abbia difficoltà a partecipare alle spese, poi si vedrà se sarà annesso al nuovo comune di Primiero».
 
Morale: ormai siamo in zona Cesarini e, mancando l'approvazione da parte di tutti i Comuni interessati, alla Provincia toccherà nominare un commissario che faccia partire comunque le gestioni associate.

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