Dagli Schützen appello all'Ue: vieti l'adunata

Le compagnie trentine a Strasburgo: «La parata a Trento è contro l'Europa»

di Massimo Dalledonne

La prima mail è stata spedita venerdì mattina. È partita da Borgo, firmatario Giuseppe Corona, vicecomandante degli Schützen del Trentino. Scritta sia in italiano che in inglese. Destinatari i membri della Commissione Cultura del Parlamento europeo per chiedere che venga stoppata l'adunata degli alpini del 2018 a Trento (in fase di assegnazione). «Sono un cittadino europeo, residente nella Euroregione Tirolo-Südtirol-Trentino. Scrivo questa e-mail - si legge testualmente - per denunciare il deprecabile atteggiamento di un'associazione d'arma italiana che, con l'appoggio delle istituzioni nazionali e locali, vorrebbe celebrare la fine della Prima Guerra Mondiale con una parata militare a Trento». In giornata tante altre, con lo stesso contenuto, sono state spedite all'indirizzo cult-secretariat@ep.europea.eu .

Da tutte le vallate del Trentino. «In Italia si sta festeggiando, in modo assolutamente inopportuno, un evento che ha portato dolore e distruzione in tutta Europa, invece di commemorare l'anniversario di questa immane tragedia con spirito di pace e di fratellanza fra i popoli». La lettera sta girando tra i cappelli piumati del Trentino e, nei prossimi giorni, il tam-tam coinvolgerà anche l'intero mondo schützen dell'Alto Adige. «Già in occasione delle celebrazioni e degli eventi organizzati per il Centenario dell'ingresso dell'Italia nel Primo Conflitto mondiale - continua la mail - si è potuto chiaramente osservare questo atteggiamento estremamente nazionalista, del tutto anacronistico e inadeguato». Al Parlamento europeo gli schützen trentini chiedono, senza giri di parole, di bloccare l'adunata degli alpini del 2018 a Trento.

«Un evento che non risponde certo allo spirito dell'Europa unita. L'adunata Ana a Trento - si legge ancora - proprio nell'anniversario della conquista italiana e del conseguente smembramento del Tirolo, ha tutto il carattere di una estrema provocazione, che non rispetta la storia e la cultura della nostra terra e rinnovale indicibili sofferenze patite dal popolo tirolese a causa della Guerra e delle sue conseguenze». Gli schützen trentini non lasceranno niente di intentato. E dopo l'Alto Adige, anche le compagnie del Nord Tirolo saranno coinvolte in una iniziativa destinata a far discutere. Non solo in Regione ma anche nel Parlamento Europeo

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