Caccia ai «furbetti» con auto con targa straniera

di Marica Viganò

Girano a bordo di auto di lusso con targa estera, non pagano il bollo, risparmiano sull’assicurazione (sottoscritta nello stesso Paese da cui proviene il mezzo), evadono il Fisco. Sono i «furbetti» che importano i mezzi da aree extra Unione europea e non passano attraverso la Dogana pur risiedendo in Italia.

Nel corso di un’operazione partita ad inizio primavera gli agenti della polizia locale dell’Alta Valsugana hanno sequestrato otto veicoli, fra cui una Volkswagen Touran, un furgone Mercedes, una Bmw serie 3 con targa svizzera. Curiosa la «storia» di quest’ultima vettura: immatricolata in Italia e sottoposta a fermo fiscale da Equitalia, era stata fatta «sparire» attraverso una nuova immatricolazione effettuata in Svizzera, in modo che al rientro nel nostro Paese non fosse rintracciabile. Infatti è stato solo attraverso il numero del telaio che gli agenti hanno compreso che, dietro a quella targa straniera, c’era un tentativo di eludere il Fisco.

Per la normativa internazionale, infatti, tutto ciò che proviene da paesi extra europei e che non passa per la Dogana è contrabbando: il cittadino straniero che risiede in Europa è dunque tenuto a pagare il dazio. Le auto confiscate dalla polizia locale vengono consegnate alle Dogane per la procedura: il titolare viene invitato a pagare l’Iva evasa e le tasse doganali, ed in caso non voglia coprire le spese scatta la confisca del mezzo. Proprio sull’immatricolazione delle auto straniere gli agenti della polizia locale dell’Alta Valsugana hanno di recente partecipato ad un corso di aggiornamento promosso dall’Anvu, l’Associazione polizia locale d’Italia.

Durante i controlli ai mezzi con targa straniera la polizia locale ha fermato un conducente serbo residente in Alta Valsugana, scoprendo che circolava con una patente falsa. L’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria per guida senza patente ed uso di atto falso.

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