Monossido, il papà salva la moglie incinta e i 5 figli

di Nicola Guarnieri

L’epilogo poteva essere peggiore, addirittura tragico. Per fortuna la prontezza di riflessi del papà ha evitato il peggio e alla fine, per papà, mamma in dolce attesa e altri cinque figli, il fine settimana è trascorso con una notte precauzionale in ospedale e un grande sospiro di sollievo.

A Zoreri di Terragnolo, infatti,  è tornato a colpire il famigerato killer silenzioso, il monossido di carbonio. Una stufetta malfunzionante o problemi al camino - saranno i rilievi dei vigili del fuoco a stabilirlo - hanno infatti dispensato esalazioni velenose che, la scorsa notte, stavano per saturare la casa nella frazione montana lungo la strada provinciale che porta al passo della Borcola.  
Il papà, come detto, verso l’una di notte si è svegliato perché ha sentito uno strano e fastidioso odore. Ci ha messo un attimo a capire che poteva essere gas e ha svegliato in tutta fretta il resto della numerosa famiglia, che manifestava segni di inizio di avvelenamento con stordimento, e poi ha caricato la moglie incinta e gli altri cinque bambini in macchina ed è corso verso l’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto.

I medici del nosocomio, dopo il racconto e chiari sintomi di cos’era successo, hanno allertato le forze dell’ordine. I carabinieri hanno raggiunto il Santa Maria, recuperato le chiavi dell’alloggio della famiglia marocchina e hanno scortato i pompieri, nel frattempo partiti dalla caserma di via Abetone nella città della Quercia e da quella di piazza Centa a Trento. Raggiunta le frazione di Zoreri hanno cercato la casa ed hanno iniziato a far girare l’aria per bonificare l’ambiente e successivamente si sono concentrati sulla fonte delle esalazioni di monissido di carbonio rinvenendo una crepa nel camino, forse all’origine della diffusione del gas.

Nell’abitazione di Terragnolo, tra l’altro, c’era ancora la stufa a legna con le braci ardenti ma la canna fumaria, probabilmente intasata o magari danneggiata, non aspirava correttamente il fumo che è propagato nei locali. Se ad essere guasta sia proprio la stufetta o, come detto, il camino crepato sarà stabilito oggi con un successivo sopralluogo. La casa, comunque, è tornata abitabile anche se senza alcuna possibilità, per il momento, di essere riscaldata con la stufa.
All’ospedale di Rovereto, invece, è stata curata la lieve intossicazione di cui soffrivano tutti i componenti della famiglia di origine marocchina ma da tempo stabilitasi in Vallagarina. Nulla di grave, per fortuna, ma la notte è stata comunque trascorsa in corsia. Solo la mamma, in stato interessante, è stata accompagnata per precauzione alla camera iperbarica del San Maurizio di Bolzano anche se non è assolutamente grave. I sanitari lagarini, però, hanno preferito disporre accertamenti approfonditi proprio per verificare lo stato di salute anche del nascituro. Il papà e i cinque figlioletti, però, fortunatamente non hanno respirato a fondo il gas grazie alla tempestiva e provvidenziale sveglia del capofamiglia e sono stati dimessi già ieri pomeriggio e hanno potuto tornare a Zoreri. Dove forse già oggi rientrerà anche la mamma.

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