Ovini uccisi a zampate Lupi o cani randagi?

Sui monti di Ala è «giallo» e la gente è preoccupata

di Nicola Guarnieri

Non solo orsi in Trentino, non solo lupi sui Lessini e sulle Piccole Dolomiti ma anche cani randagi. Sarebbe proprio un branco di quattrozampe senza padrone e collare ad aver aggredito un gregge di pecore sul Carega. Ieri i forestali di Ala sono stati chiamati dal pastore che, al mattino, ha trovato tre ovini morti, uccisi a zampate ma né sbranati né dilaniati. «Per noi non si tratta di lupi - spiegano i responsabili provinciali del progetto di reintroduzione della fauna selvatica - ma nemmeno di orsi. I segni delle zampe sono di canidi e, tra l'altro, il lupo non aggredisce tanto per uccidere ma per mangiare». La predazione, come si dice in gergo tecnico, ha comunque avviato un'accesa discussione. Perché sui Lessini, perlopiù nel versante veronese ma in qualche caso anche in quello alense, i lupi nei primi sette mesi di quest'anno hanno attaccato e divorato 21 capi di bestiame. Si tratta soprattutto di manze al pascolo ma tra le vittime c'è pure qualche asino.

Nel 2014, invece, sulla Lessinia veneta gli animali caduti sotto la furia naturale del branco sono stati addirittura 60, a tal punto da rischiare di portare in quota ronde di allevatori e cacciatori pronti a sparare per difendere gli armenti. Insomma, se all'inizio la presenza di fauna di montagna era un «brand» da giocarsi a scopo turistico, adesso inizia ad essere ingombrante e a destare preoccupazione. Tantopiù che i plantigradi e i predatori del bosco stanno avvicinandosi sempre più ai centri abitati e la gente, chiaramente, ha paura. Perché con il lupo e l'orso che potenzialmente gironzolano tra le case c'è poco da stare sereni; anche se, dicono in Provincia, sono constantemente monitorati e le persone non corrono alcun pericolo.

Il predatore, croce e delizia dei Lessini veronesi, si sposta sempre più frequentemente a quelli trentini, precisamente alla Sega di Ala. In questo periodo, sul monte alense c'è l'alpeggio, con le malghe e i prati pieni di mucche. E il lupo, come tutti gli animali, ha bisogno di nutrirsi. A malga Lavacchione, un paio di mesi fa, hanno pure aggredito un cavallo ma, curiosamente, senza sbranarlo, limitandosi a ferirlo a morte. Ed è questo episodio che ha alimentato una sorta di «giallo» sulle pecore uccise la notte scorsa. Perché se i segni dell'attacco sono inequivocabilmente attribuibili a canidi, gli esperti tendono ad escludere che si tratti del lupo. In questo caso, però, vorrebbe dire che sui monti circolano anche cani randagi, bestie non controllabili e non controllate.
Insomma, i boschi sembrano diventati troppo piccoli per gli animali della foresta. E se il lupo difficilmente si avvicina ai paesi, l'orso non sembra minimamente preoccupato di farlo. Anche se, specie sul Baldo dove è già stato notato scorazzare, in questo periodo ferragostano se ne sta ben nascosto: troppa la gente sui sentieri per non fare... l'orso e rimanersene in disparte.

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