Rubate le statuine del presepe nel bosco

Era stato allestito dai gestori del rifugio Casarota

di Tiziano Dalprà

Tra il piccolo rifugio appoggiato alla Vigolana ed il Becco di Filadonna c’è un piccolo presepe, che sembra messo lì per ascoltare il dialogo dei viandanti, di coloro che salgono e scendono dalla montagna. Alcuni giorni fa sono letteralmente sparite le statuette: la Madonna, il Bambino e Giuseppe, tanto che il presepe è rimasto disadorno.

«Pensavo fossero andati a farsi un giro tra le vette e che poi sarebbero tornati...», dice simpaticamente Laura, che con la splendida famiglia Moschen gestisce il Casarota. Purtroppo non è stato così. Sono passati i giorni e giorni e le statuette non sono più ritornate al loro posto. Qualcuno, probabilmente, le ha prese e chissà con quale sentimento le ha portate a casa o addirittura gettate nel fitto del bosco. Laura ha provveduto a fare un altro piccolo ma significativo presepe. «Forse non è bello come quello precedente ma è fatto con amore. Auguriamoci che venga rispettato e che le statuette rimangano al loro posto. Giuseppe ha una mano difettata ma rappresenta nella sua semplicità la gente povera, quella che soffre e nonostante tutto si sobbarca le sofferenze del mondo», racconta Laura. Lungo il sentiero che porta al Casarota, proprio dove la strada incomincia ad inerpicarsi, dove il sudore intacca gli abiti ed il cuore batte forte, si incontra anche un abete addobbato ad albero di Natale. È vicino ad un larice, che lo sta proteggendo dal freddo e dalle intemperie. E’ bellissimo e rasserena la salita mescolando fede e bellezza naturale.

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