La «100 Km», un successo per i volontari

La 100 km dei forti, sugli Altipiani, è ormai stata archiviata. Ed è stata un successo. Organizzare e gestire tre gare internazionali in tre giorni, per una piccola comunità, è sicuramente un grande sacrificio. Lavarone ha dimostrato come la forza del volontariato, della partecipazione e dell’unione siano il frutto di un grande obiettivo raggiunto. Arrivano complimenti da ogni angolo, il vincitore Leonardo Paez (colombiano) ha esaltato l’organizzazione, la preparazione del tracciato. Un grazie sincero va ai tanti giovani che si sono impegnati, coadiuvati anche da quelli di Nosellari, la «piccola Svizzera», come era solito chiamare il suo altipiano il maestro Mario Osele, ancora una volta ha dato dimostrazione di abnegazione, di legame ancestrale tra la gente ed il territorio. Una manifestazione spesso è sintesi di un modo di vivere, di un concetto unitario. Prendiamo ad esempio Alberta Bertoldi, qualche primavera sulle spalle,  ha ripercorso a passi la 100KM per anni , ha consumato scarpe correndo da un luogo all’altro, eppure è sempre lì , lì nel mezzo a coordinare a dettare i ritmi. Sono persone come queste che nel silenzio, senza mai chiedere nulla , spronate dall’orgoglio di appartenenza , fanno forte un territorio. Con Alberta, ci sono Alessandro Marchesi (vicepresidente dell’Apt), Tiziano Marzari di Nosellari e decine e decine di volontari che per tre giorni, con due panini nello zaino ed una borraccia di tè cimbro, si sono dati da fare. A questi aggiungiamoci il lavoro indispensabile delle forze dell’ordine, dei carabinieri, dei vigili del fuoco, della Croce rossa. Un mix di fattori hanno contribuito ad esaltare una località suggestiva, mettendo in relazione le terre cimbre di Luserna, Lavarone e Folgaria. 

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