Si allunga la fila al servizio anagrafe del comune di Mori: il cartello sulla porta a vetri che conduce all’ufficio pubblico correttamente indica che «per ragioni di privacy si chiede di attendere la chiamata del proprio numero in sala d'attesa o nell’atrio dove sul monitor potrete vedere a quale sportello siete chiamati». Ma nella sala d’attesa il monitor è spento e del totem che rilascia biglietti non c’è traccia, è rotto da parecchio tempo. Ad accogliere la protesta di chi ieri mattina stava in attesa è il consigliere del Patt Cristiano Moiola: «È ormai un anno che il sevizio anagrafe sta vivendo una situazione paradossale - spiega Moiola - sia i dipendenti degli uffici che gli utenti che si recano a richiedere i servizi preposti sono dinnanzi a condizioni di disagio fisico e psicologico e a una continua trasgressione delle norme sulla privacy. Persone ammassate alla rinfusa nei corridoi antistanti le porte a vetri degli uffici, attendono di entrare». Situazione nota, ma che, totem da sostituire a parte, evidenzia un problema molto più ampio: «Manca personale - spiega il sindaco della borgata lagarina Stefano Barozzi - ne manca una montagna, praticamente in tutti gli uffici. Da una parte abbiamo il problema della Corte dei Conti che ci richiede addirittura di ridurre ancora, dall’altra il blocco delle assunzioni. Ora qualcosa riusciamo a fare con il personale di supporto che riusciamo ad avere, ma la situazione della carenza di personale va avanti da tanto tempo a fronte invece di un aumento di servizi che gli uffici devono fornire. La quantità di cose che si sono accumulate fa sì che anche quando abbiamo del personale di supporto si riesce solo a tamponare. Ci sono poi anche compiti delicati, vedi quello dell’anagrafe, per cui non bastano persone qualsiasi che diano una mano in più, ma personale debitamente qualificato. Facciamo fatica anche a garantire un servizio continuativo di sportello».