Viabilità / Il problema

Nuovo svincolo di Ravina: il timore di un blocco del traffico in tutta Trento Sud, si studiano soluzioni

Incontro fra Circoscrizione, Ianeselli e Fugatti: l’appalto già a fine febbraio, ma il cantiere verrà posticipato a dopo la fine delle scuole

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di Domenico Sartori

RAVINA. Summit, giovedì 18 gennaio, del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e del sindaco Franco Ianeselli, con la presidente della Circoscrizione Ravina - Romagnano Camilla Giuliani, per valutare l’impatto dei lavori infrastrutturali, in primo luogo l’abbattimento ed il rifacimento del ponte sull’Adige. La previsione dell’avvio dei lavori e, soprattutto, la loro durata, ha messo in allarme i residente dei sobborghi e i pendolari che quotidianamente raggiungono gli stabilimenti produttivi.

Lavori in appalto per 12,6 milioni di euro, ma il costo complessivo è pari a 16 milioni: siamo in fase di gare, le offerte arriveranno entro il 27 febbraio. La previsione è di partire entro l’estate, è stato detto nell’incontro presso la pizzeria da Mimmo, cui hanno partecipato anche l’assessore comunale (lavori pubblici e decentramento), Italo Gilmozzi, e i tecnici dei due enti (Luciano Martorano e Gianfranco Cesarini Sforza per la Provincia, Giuliano Franzoi e Bruno Delaiti per il Comune).

La durata è prevista in 580 giorni naturali consecutivi, come da progetto firmato da Paolo Nicolussi Paolaz.

Che fare, dunque, per ridurre gli inevitabili disagi in fase di cantiere? Si stanno facendo tutte le simulazioni trasportistiche del caso e ipotizzato più di una soluzione tecnica. Da Provincia e Comune è arrivata la disponibilità, prima di tutto, a spiegare e coinvolgere il territorio. Sono stati messi in cantiere più incontri: con il consiglio di circoscrizione, cui seguirà un’assemblea pubblica per informare la popolazione. E pure un incontro specifico con le numerose aziende della zona (Cavit, Spumantificio Ferrari, E-Pharma ed Unifarm, etc.). Intanto, tocca ai tecnici ipotizzare le strategie di riduzione del danno, per evitare il sovraccarico della rotatoria a sud. Tra le ipotesi anche quella di posticipare l’avvio a dopo la chiusura delle scuole.

Perché i problemi sono tutti lì, davanti ed evidenti. Perché tre anni di lavori, tra rifacimento del ponte sull'Adige e ridisegno della viabilità di accesso ai sobborghi in destra Adige e al nuovo ospedale, con la eliminazione del pericoloso cavalcavia, sostituito da una mega rotatoria, comporteranno disagi inevitabili. Il fatto che il vertice politico di Provincia e Comune, con il presidente Fugatti e il sindaco Ianeselli, si siano peritati di condividere il percorso con la circoscrizione, è però considerato un primo passo positivo.

La presidente della Circoscrizione Ravina-Romagnano, Mariacamilla Giuliani, che ha promosso l'incontro politico, non nasconde la sua soddisfazione: «Mi viene da dire che, sempre, sarebbe utile procedere in questo modo, per far tornare la gente a votare e ad interessarsi della cosa pubblica. Non era scontato questo interesse per il territorio».

Siamo in fase di appalto. Entro il 27 febbraio, saranno presentate le offerte per l'intervento sul punte: abbattimento dell'esistente e realizzazione del nuovo manufatto lungo 103 metri, con marciapiede e percorso ciclopedonale ai lati. Appalto dei lavori da 12,67 milioni di euro, costo totale da progetto che tocca i 16 milioni. La Provincia avrebbe voluto partire coi lavori a maggio. Ma posto che l'appalto è sempre un'incognita, nel vertice con Fugatti e Ianeselli, presenti i tecnici dei due enti, è stata valutata come saggia la proposta fatta dall'assessore Italo Gilmozzi e dalla presidente Giuliani di posticipare l'accensione delle ruspe a dopo la chiusura delle scuole. In modo da guadagnare tempo e sfruttare i mesi estivi per definire in dettaglio le migliori strategie di riduzione dell'impatto della chiusura del ponte, anche ai fini del ridisegno del trasporto pubblico.

I tecnici della Provincia stanno valutando i flussi di traffico per simulare l'impatto dei lavoro. Ma c'è poco da fare: in ingresso, o si utilizza da nord la stretta via Costa San Nicolò, che sottopassa l'autostrada A22 dalla tangenziale, o si allunga il tragitto da sud, dalla bretella del casello di A22, quindi appesantendo il traffico su via Stella.

In uscita, invece, via Costa San Nicolò è impraticabile. Per altro, questa è una viabilità sfruttabile dalle vetture, non dai bus o dai mezzi pesanti.

La presidente Giuliani indica il percorso condiviso con Provincia e Comune: «Prima, entro una decina di giorni, un incontro con la commissione territorio e ambiente, poi con le aziende, piccole e grandi, della zona produttiva: penso ai furgoni di Unifarm che devono fornire farmaci in tempi rapidi. Poi, con i vigili del fuoco, per valutare la questione sicurezza: se c'è un'urgenza, è pensabile di poter percorrere contromano via Costa San Nicolò? Quindi un incontro conclusivo con la popolazione. Dalla commissione» aggiunge Giuliani «usciranno le proposte che faremo al Comune e alla Provincia». 

All’iter guarda con preoccupazione anche la circoscrizione di Mattarello: preoccupa la popolazione l’ipotesi che – per evitare la zona interdetta – una rilevante parte del traffico scelga di usa la strada della Gottarda e arrivare alla vecchia statale sulla rotatoria del paese. Che non è in grado di sostenere flussi di circolazione importanti.

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