Sicurezza / Controlli

Nuovo blitz contro la "movida" in centro storico, nei locali e alle Albere: identificazione per 60 persone

Nuova operazione di controllo del territorio con polizia, carabinieri, Guardia di Finanza e polizia locale: alla fine, tre provvedimenti 

TRENTO. Secondo «blitz» in due settimane per le fo9rze dell’ordine di Trento, impegnate nel controllo della “movida” nel centro storico  e nella zona delle Albere.

Sono oltre sessanta le persone fermate ed identificate mercoledì sera da polizia di stato, carabinieri, guardia di finanza e polizia locale nell'ambito dei dispositivo interforze organizzato dal questore di Trento Maurizio Improta sulla base di quanto deciso in sede di Comitato provinciale per l'Ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Commissario del Governo.

I controlli hanno interessato le vie del centro storico ed in particolare piazza Dante, la Portela, il quartiere del Muse e le piazze e le aree verdi più esposte al fenomeno dello spaccio.

Parallelamente sono state effettuate verifiche amministrative alle attività commerciali del centro, con il controllo anche della clientela.

Tre sono stati i provvedimenti presi nei confronti di altrettante persone: espulso un cittadino originario di un Paese extra Ue, denunciato uno straniero per violazione del divieto di ritorno nel comune di Trento, segnalato all'autorità giudiziaria un terzo soggetto.

Controlli alle Albere: carabinieri, Finanza e polizia locale in azione alle 19,30 di mercoledì sera

«Il controllo del territorio e le conseguenti attività potenziate per il mese di agosto - commenta il questore Maurizio Improta, insediato a Trento da pochi giorni e già operativo sul territorio - sono destinate a incidere in maniera decisa nei confronti di tutti quei comportamenti che possono influire sulla serenità dei cittadini».

La scorsa settimana, nella serata di controlli interforze, erano state identificate una settantina di persone, fra cui uno straniero che era risultato privo di permesso di soggiorno e quindi successivamente accompagnato ai fini dell'espulsione al centro di permanenza di Gradisca sull'Isonzo, in Friuli.

Sul fronte della lotta allo spaccio erano stati sequestrati dieci grammi di cocaina e rinvenuti ben 2.500 euro in alcuni punti della città: tale denaro, conservato in piccole somme in luoghi nascosti, sarebbe ritenuto probabile frutto della vendita della droga.

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