Trento / Il caso

Dopo le bacheche Cgil presa di mira anche la sede Anpi: una svastica sul muro della sede

Agli episodi di intimidazione con simbologia nazista nelle fabbriche è seguito in città un atto incivile ai danni dell'Associazione partigiani, il presidente Cossali: «Sono stati i fascisti, i no vax non c'entrano»

TRENTO. Cgil e Anpi presi di mira dall'estrema destra: ni giorni scorsi anche a Trento sono comparse svastiche sulle bacheche sindacali, specie della Fiom.

Ora si apprende che una svastica è stata disegnata anche sul muro esterno della sede Anpi di Trento: «Sono stati i fascisti, i no vax non c'entrano», ha detto all'Adige il presidente dell'Associazione partigiani, Mario Cossali».

Per parte sua, la Cgil ha diffuso un comunicato in cui denuncia questo clima di intimidazione: «In questi giorni nelle bacheche sindacali di alcune aziende le comunicazioni sindacali affisse dalle rsu democraticamente elette (le uniche legittimate ad usare le bacheche) sono state stracciate ed al loro posto sono comparsi i volantini di altre sigle sindacali.

In altri casi le comunicazioni e i volantini della Fiom e della Cgil sono stati ricoperti persino di svastiche».

A surriscaldare il clima le polemiche sull'obbligo di green pass nel posto di lavoro, con una frangia minoritaria che accusa il sindacato di non essersi schierato a sostegno di chi non si è vaccinato.

«Vandalismi, offese e calunnie, corredati da simboli neonazisti, la dicono lunga anzitutto su chi li ha messi in atto – è il commento di Michele Guarda, segretario della Fiom – tanto più quando ad essere presi di mira sono delegati sindacali democraticamente eletti dai lavoratori. Ribadiamo la nostra posizione – prosegue Guarda – di contrarietà ai tamponi a pagamento a carico dei lavoratori (ad esempio oggi alla Dana di Rovereto sono state indette, dalla RSU a maggioranza Fiom, 8 ore di sciopero per chiedere che sia l'azienda a pagare i tamponi) e a favore dell'introduzione dell'obbligo vaccinale, separando la giusta campagna per la diffusione delle vaccinazioni dall'inalienabile diritto al lavoro».

«La pandemia viene usata – conclude Guarda – per dividere il mondo del lavoro, divisioni che hanno sempre l'effetto di indebolire il movimento sindacale, peraltro in un periodo storico, il nostro, in cui le differenze sociali continuano ad acuirsi. Anche per questa ragione saremo domani a Roma, per manifestare per il lavoro, contro ogni rigurgito di fascismo».

APPROFONDIMENTO SULL'ADIGE DI OGGI

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