TRENTO. Gli amici e la famiglia - il suo Ettore, Andrea Veronica con le piccole Alice e Linda - l'hanno salutata martedì per l'ultima volta, nella chiesa di Cristo Re. E mai avrebbero immaginato - anche nella sua Ischia, a pochi passi da quel lago di Caldonazzo che amava fotografare insieme a tanti altri scorci di rara bellezza - che tutto potesse finire così in fretta.

Il suo volto e il suo sorriso delicato magari a molti dicono poco, ma lei – Nicoletta Tancredi Filippi - era "La" voce. E se qualcuno potesse risentire oggi un suo "pronto" si ricorderebbe subito di lei, della sua gentilezza, del suo garbo, delle parole che ogni giorno sapeva trovare per parlare col mondo.

Già, perché Nicoletta è stata a lungo una delle storiche centraliniste della Provincia e ogni giorno parlava con migliaia di persone, perché - soprattutto in quegli anni, quando i telefonini e le email ancora non c'erano o erano davvero una cosa per pochi - tutto passava da quel luogo in un certo senso indefinito, che persone speciali come Nicoletta sapevano di giorno in giorno trasformare in un ponte stabile e sicuro fra i cittadini e l'amministrazione.

Se mamma Provincia viene chiamata da sempre così è anche per persone accoglienti come Nicoletta Tancredi, che ogni giorno aprivano in un certo senso con la loro voce la porta di una casa alla quale tutti avevano qualcosa da chiedere.