Sicurezza e controllo di vicinato parte il progetto per Gardolo Oltrefersina e Argentario

Controllare il «vicinato»: Gardolo sarà la prima Circoscrizione, assieme all'Oltrefersina e all'Argentario ad essere coinvolta nel lancio di un nuovo progetto per migliorare le condizioni di sicurezza dell'abitato. Vediamo come: «Il monitoraggio dei propri quartieri è un'idea nata all'estero (in particolare negli anni ?70 negli Stati Uniti, ndr) ma si è diffusa ormai in molte realtà italiane negli ultimi anni», spiega la presidente della Circoscrizione Antonella Mosna dopo i primi incontri illustrativi (venerdì scorso uno si è tenuto nella Circoscrizione Oltrefersina) con il comandante della municipale Lino Giacomoni. L'idea è di coinvolgere nell'associazione chiamata «Controllo del vicinato» reti di cittadini attivi, peraltro più o meno già presenti ed aggregati in varie forme associative nelle varie frazioni. Si tratta infatti proprio di coordinare le persone più attive sul territorio, che magari hanno già particolarmente a cura il bene comune per trasformarle in vere e proprie sentinelle. Cosa dovranno fare? Semplicemente, segnalare le cose che non vanno a un referente di zona, che farebbe da tramite con le forze dell'ordine.

Un vecchio detto dice «la strada ha mille occhi»: atti di microcriminalità come spaccio, furti o truffe potrebbero in questo modo venire più facilmente sgominati. Ma di cosa si tratta, di preciso? «Le persone che desiderano partecipare al progetto verrebbero affiliate all'associazione Controllo del vicinato, nata appunto per coordinare queste iniziative nei vari territori».

La missione dell'Associazione è di diffondere la cultura della prevenzione, della solidarietà sociale e della partecipazione dei cittadini per migliorare la sicurezza delle comunità. Il protocollo ideato con la Polizia Locale di Trento prevede ad esempio l'affissione di cartelli dedicati per evidenziare l'esistenza del «monitoraggio» attivo degli abitanti, solo questo probabilmente avrà un certo effetto deterrente. Già oggi, peraltro, delle primitive reti di controllo nascono spontaneamente grazie ai social, con il proliferare di pagine di quartiere (a Gardolo ce ne sono molte) e di gruppi whatsapp per le segnalazioni. Certo, l'importante è non pensare di sostituirsi alle forze dell'ordine o di diventare improvvisamente dei «giustizieri». In questa maniera, però, le osservazioni verrebbero istituzionalizzate grazie a una o più persone deputate a fare da tramite con le autorità. Il progetto pilota potrebbe partire, dopo gli incontri informativi previsti nelle prossime settimane, nel corso del 2019. Maggiori informazioni sul progetto si possono trovare sul sito www.acdv.it.

comments powered by Disqus