Genitori multati mentre aspettano l'uscita da scuola: scontro Comune-Sacro Cuore

Il Comune impugnerà davanti al giudice di appello del Tribunale di Trento i provvedimenti di annullamento delle sanzioni comminate per l’ingresso abusivo in Ztl.

La nota dell’amministrazione di Trento si riferisce in particolare all’annullamento deciso dal giudice di pace Antonio Orpello delle multe comminate a diversi genitori i cui figli frequentano l’istituto Sacro Cuore che si trova in Piazza Santa Teresa Verzeri, nel cuore della zona a traffico limitato, dal 21 agosto dello scorso anno sorvegliata da un sistema di varchi elettronici che ha dimostrato fin dalle prime settimane di attivazione la sua efficacia.

Da una parte il Sacro Cuore esprime soddisfazione per l’accoglimento del ricorso dei genitori, che l’istituto ha deciso di sostenere con l‘avvocato Gianpiero Luongo, professionista che già aveva assistito nel 2015 la scuola trentina proprio per concedere ai genitori dei bambini della scuola dell’infanzia e del biennio di scuola primaria degli speciali permessi di ingresso in Ztl per accompagnare i figli.

Dall’altra il Comune fa sapere che la vicenda non è affatto conclusa: «Verrà rimarcata la regolarità della segnaletica adottata e prescritta dall’autorizzazione rilasciata dal competente ministero - sottolineano dagli uffici comunali - nonché l’impossibilità di installare display luminosi che indicano l’attivazione del varco, in quanto non prescritti e non idonei. Infatti a Trento l’accesso alla Ztl è previsto in tutto l’arco della giornata, con eccezione per determinate categorie o per particolari categorie in determinate fasce orarie, quindi senza soluzione di continuità nell’arco delle 24 ore».

Dall’entrata in servizio ufficiale dei varchi elettronici parecchie famiglie hanno ricevuto multe fino a 2.000 euro, per accessi irregolari che si discostavano di qualche minuto dall’orario autorizzato.
Il giudice di pace ha sostanzialmente riconosciuto la buona fede ai genitori ricorrenti ritenendo che non apparisse certa la responsabilità dei multati in quanto, si legge nella sentenza, «pare che il Comune di Trento non abbia fatto quanto necessario per rendere realmente chiara la segnaletica e la controprova di ciò risiede nel fatto che un gran numero di utenti ha inconsapevolmente commesso ripetutamente la medesima condotta con il convincimento che, come in passato, fosse consentito il passaggio».

Il giudice sottolinea anche come in altri comuni i varchi siano segnalati con display luminosi che con luce rossa e verde segnalano il divieto e da qui ritiene che a Trento non si sia fatto tutto il necessario per avvisare i cittadini. Il giudice di pace ha ritenuto «dubbia la responsabilità della parte ricorrente» e proceduto ad annullare le sanzioni.

Il comune ricorrerà contro la sentenza e, oltre a ribadire la massiccia campagna di comunicazione sui varchi elettronici, sottolinea: «La zona a traffico limitato esiste nel centro storico di Trento da svariati anni, su perimetro identico all’attuale (con il recente inserimento dell’uncino Galilei - Roggia Grande - Calepina), dove da sempre si accede solo con autorizzazione».

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