Il Comune fa rottamare 10 auto elettriche Protesta del M5s: «Spreco, meglio un'asta»

di Franco Gottardi

Cinque piccole macchine elettriche e due motociclette hanno lasciato i magazzini del Comune per essere rottamate. E molta gente, vedendole, pare abbia chiesto informazioni per vedere se era possibile acquistarle. Ma ormai il destino dei mezzi è segnato. Il Comune, o meglio la ditta che li ha rilevati dal Comune, li ha conferiti e non tornerà indietro.
La situazione ha indispettito gli uomini del Movimento 5 Stelle. In particolare Diego Tomasi, consigliere circoscrizionale, chiede come mai non sia stata fatta un’asta per vendere i mezzi al miglior offerente. «Quei mezzi elettrici appartengono alla comunità e trovo assurdo che si paghi per rottamarli - protesta - quando invece, giustamente, vengono fatte aste per tutto quanto non serve al Comune ed è vendibile: lavagne e banchi di scuola dismessi, biciclette, oggetti smarriti. È uno spreco scandaloso di fronte a cui non si può tacere».

In realtà il Comune aveva posto la rottamazione tra le opzioni perseguibili ma formalmente la decisione di seguire questa strada viene attribuita alla ditta che ha partecipato a una gara per la fornitura di due motociclette nuove.

«Quando la giunta con un conchiuso, nel giugno del 2014, decise di sospendere il servizio Ecomobile - spiega la dirigente Claudia Patton - affidò al Servizio gestione strade il mandato di scegliere le modalità più opportune per la dismissione dei mezzi. Lo scorso anno è stata inserita nella gara per l’acquisto delle due moto per la Polizia locale la previsione che il fornitore avrebbe dovuto ritirare i mezzi elettrici e le due moto vecchie, lasciando poi libertà sulla scelta di rivenderli o rottamarli. Il vincitore, un’azienda di Spini di Gardolo, ha deciso di rottamare, evidentemente perché ha ritenuto che non c’era mercato per quei mezzi».

Le auto elettriche, le cosiddette Ecomobili, erano state acquistate dieci anni fa per dare la possibilità a chi ne aveva bisogno di entrare nella zona a traffico limitato, in centro storico, senza portare inquinamento. I dieci mini veicoli, sei modelli a quattro posti e quattro a due posti con cassone, erano stati dati in gestione a Trentino Mobilità presso il parcheggio Duomo, alla Finestra sull’Adige, e venivano usati gratuitamente per trasportare merce ingombrante o accompagnare persone con difficoltà motoria. Erano stati utilizzati per otto anni ma nel 2014 erano stati dismessi; ormai erano vecchi, venivano utilizzati quasi esclusivamente dagli studenti universitari stranieri e avevano bisogno di continua manutenzione. All’epoca si disse che sarebbero stati venduti all’asta al miglior offerente, cosa che però come abbiamo visto non è avvenuta.

Quanto al servizio fornito alla cittadinanza si disse che avrebbe potuto essere assolto comprando altre auto o magari coinvolgendo anche la cooperativa di Car sharing. E anche questo non è avvenuto. Il tentativo di riattivare un servizio simile, ampliandolo anche al van-sharing, cioè al trasporto delle merci e al rifornimento dei negozi del centro storico, è contenuto in un progetto elaborato dal Comune in collaborazione con Trentino Mobilità e Dolomiti Energia, progetto che si integra con quello di efficientamento energetico di alcune torri Itea di Madonna Bianca sotto il nome di «Stardust - Modello urbano integrato per smart cities» e che è stato presentato a Bruxelles per andare a caccia di finanziamenti europei. Una risposta sulla finanziabilità è attesa per il mese di ottobre.

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