Muri «adottati» per pulirli e decorarli Ecco la mappa di quelli imbrattati in città

Ecco la mappa di quelli imbrattati in città

di Franco Gottardi

Non solo aiuole e fioriere. Il Comune è pronto a delegare ai cittadini anche la cura di elementi di arredo urbano come i muri. Muri dei sottopassi, muri stradali, viadotti o edifici pubblici.

Spazi troppo spesso oggetto delle scorribande di vandali armati di bombolette spray che li riempiono di tags, scritte, insulti, slogan, simboli e messaggi di dubbio gusto. Ma adesso Palazzo Thun spera in un’inversione di tendenza e apre le porte ai volenterosi che vogliono attivarsi per riparare ai danni dei vandalismi e, se dotati di capacità e vena artistica, magari cercare di abbellire alcune zone con disegni e murales.

L’iniziativa si chiama «Ritocchi urbani» e nasce nell’ambito del progetto di cura dei beni comuni. Una novità non da poco, vista la portata del problema e le lamentele e le polemiche che da anni vengono sollevate per la proliferazione dei graffiti deturpanti. Certo gli interventi potranno essere fatti solo sugli spazi pubblici e non sugli edifici privati. Ma si tratta comunque di spazi enormi che, se l’idea avrà successo, non solo potranno essere sistemati in maniera decorosa ma potranno anche diventare degli scorci originali e belli da vedere.

Gli esempi in giro sono tanti. Ci sono i muri lungo via Torre Verde trasformati in «lavagne» per lo scontro politico, quelli lungo via Madruzzo sono una sequela indecente di scritte. A proposito, pare che gli studenti in passato abbiano più volte chiesto senza successo di potervi metter mano. Ebbene, adesso la cosa potrebbe essere fattibile. Le «linee guida» adottate dal Comune con una determinazione dirigenziale approvata la settimana scorsa prevedono infatti esplicitamente che, nel caso aderisca all’adozione di un muro un istituto scolastico, verrà coinvolto anche l’Ufficio politiche giovanili del Comune che valuterà assieme ai proponenti le modalità di intervento.
Più in generale le linee guida spiegano che per aderire basta compilare un modulo e nel giro di dieci giorni il Servizio di merito contatterà il richiedente per valutare la fattibilità del progetto.

Oltre ai muri pubblici, che non devono essere tutelati dalla Soprintendenza, cittadini e gruppi possono «adottare» anche altri elementi di arredo urbano come panchine, pensiline, cassette di impianti tecnologici, giochi per bambini, pali e cartelli segnaletici, cestini, bacheche. Le attività di pulizia e abbellimento potranno prevedere la ripulitura da affissioni abusive, adesivi o semplice sporcizia; la pulizia di graffiti e scritte con tinteggiatura o verniciatura e anche la rimozione delle scritte vandaliche con successiva realizzazione di murales o altre creazioni artistiche. Gli interventi dovranno essere eseguiti seguendo le indicazioni tecniche degli uffici e se richiesto il Comune fornirà eventuali attrezzature e materiali minuti necessari per l’opera.

Qualche primo esempio di conversione di spazi degradati in disegni artistici si è già concretizzato grazie alla collaborazione tra Comune e Cooperativa Arianna che ha coinvolto diversi writers nella realizzazione, nel novembre scorso, di nuovi murales per l’abbellimento del sottopasso di via Canestrini. La stessa cooperativa ha realizzato una mappatura di aree cittadine degradate e muri che possono prestarsi alle decorazioni artistiche.

Tra le scuole che si sono attivate ci sono le elementari Nicolodi, che hanno già «prenotato» per i propri graffiti il muro del sottopasso ciclopedonale di viale Verona appena realizzato che sbuca dietro alla scuola. E prossimamente, ha fatto sapere il sindaco Andreatta rispondendo a un’interrogazione della Lega, sempre nell’ambito delle politiche giovanili potrebbe essere affidato l’incarico di abbellire il muro che separa il Muse con lo stadio Briamasco.

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