Consigli contro i furti in casa Segnalare gli eventi atipici

I consigli delle forze dell'ordine

Creare una rete tra i cittadini, fare riferimento alle forze dell'ordine presenti sul territorio e segnalare all'autorità qualsiasi evento in rottura con la quotidianità del paese. Ancora: evitare di lasciare oggetti preziosi in vista, assicurarsi che i vicini conoscano i vostri soliti spostamenti e utilizzare eventuali strumenti informatici - quali social-network per tenersi in contatto - usare moderazione e buon senso.

Sono questi i consigli forniti dal comandante della compagnia di Trento dei carabinieri Paolo Iacopini, dal vicequestore aggiunto Salvatore Ascione e dal comandante della polizia locale Lino Giacomoni nel corso di un'assemblea pubblica in tema sicurezza tenutasi nei giorni scorsi nella scuola elementare di Sopramonte.

I presenti non hanno nascosto la propria preoccupazione per il susseguirsi di furti in appartamento su tutto territorio comunale e i tre esponenti delle forze di polizia hanno assicurato l'impegno e la presenza di agenti e pattuglie ventiquattro ore al giorno a servizio della popolazione. Voluto dal Consiglio circoscrizionale del Bondone per fare il punto sulla situazione nel sobborgo di Trento.

«I reati ci sono - ha ammesso Iacopini - ma sono in linea con quelli registrati lo scorso anno. Arrivare ad un dato pari a zero sui furti di appartamento è purtroppo impossibile, anche se l'insicurezza percepita oggi dalla cittadinanza è dovuta perlopiù al fatto che i fenomeni si sono verificati in sequenza ravvicinata. Ciò ha dato l'impressione di trovarsi sotto assedio. Il mio consiglio è quello di iniziare a fare rete: in una realtà piccola come quella di paese, tenersi in contatto vicendevolmente non costa».

Tra gli argomenti affrontati nel corso della serata, la possibilità di difendersi in caso di aggressione domestica o di ritorsioni nell'eventualità di testimonianza contro malfattori. Un accenno è stato fatto anche in relazione all'istallazione delle telecamere di controllo dei sobborghi. «Le telecamere - ha aggiunto Iacopini - sono molto utili in fase di indagine. L'importante è che non sia una strumentazione obsoleta, ma con la possibilità di distinguere chiaramente un volto o una targa».

In ultimo, si è parlato anche delle pene previste per i malviventi. «Lo scopo della pena in Italia - ha concluso Ascione, rispondendo in merito alla presunta impunità dei ladri - è la rieducazione della persona. Spesso, solo l'identificazione riduce considerevolmente la possibilità che qualcuno compia un reato».

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