La Guardia di Finanza in «visita» a Trento Rise

«Sono stati acquisiti dei documenti, non solo relativi alle consulenze con Deloitte, ma anche materiale attinente ad altri bandi». Pur senza comunicati ufficiali, così Trento Rise ieri pomeriggio ha confermato la visita che ieri mattina uomini del nucleo di polizia giudiziaria della guardia di finanza ha fatto nella sede del consorzio a Povo. Si tratta di un atto conseguente all'apertura di un procedimento sulla consulenze milionarie che il consorzio (costituito da Fondazione Bruno Kessler e Università di Trento) ha affidato in questi alla società Deloitte

trento rise«Sono stati acquisiti dei documenti, non solo relativi alle consulenze con Deloitte, ma anche materiale attinente ad altri bandi». Pur senza comunicati ufficiali, così Trento Rise ieri pomeriggio ha confermato la visita che ieri mattina uomini del nucleo di polizia giudiziaria della guardia di finanza ha fatto nella sede del consorzio a Povo. Si tratta di un atto conseguente all'apertura di un procedimento sulla consulenze milionarie che il consorzio (costituito da Fondazione Bruno Kessler e Università di Trento) ha affidato in questi alla società Deloitte.


Formalmente, almeno a detta di Trento Rise, non si è trattato di una perquisizione, bensì di un'acquisizione di documenti richiesti dal procuratore capo Giuseppe Amato che, insieme alle sostitute Maria Colpani e Alessia Silvi, ha aperto il fascicolo. In questo momento siamo alle prime fasi di un'indagine conoscitiva (per ora senza una precisa ipotesi di reato e dunque senza indagati) nata dopo che nei mesi scorsi i giornali si erano più volte occupati dei ricchi contratti di consulenza avviati da Trento Rise. Sulla vicenda negli ultimi mesi ci sono state ben quattro interrogazioni in Consiglio provinciale, tre del consigliere del Pd Mattia Civico e una dell'attuale capogruppo di Progetto Trentino Walter Viola.
Per il momento Trento Rise fa sapere che «si tratta di normali richieste da parte della polizia giudiziaria» e che «all'interno della struttura il clima è sereno».
Del resto l'indagine - se effettivamente prende spunto dalle interrogazioni - si riferisce all'amministrazione precedente, guidata dal presidente Fausto Giunchiglia e dal direttore Paolo Traverso. A luglio, dopo le dimissioni di Traverso, ormai in contrasto con le scelte del presidente, la Provincia ha nominato come nuovo direttore esecutivo il proprio dirigente Marco Tomasi.


Nei mesi precedenti al cambio di rotta voluto dalla Provincia, all'interno di Trento Rise - nato per favorire l'innovazione con ricadute (in termini di lavoro e ricchezza) sul territorio - si erano levate parecchie lamentele, culminate nelle dimissioni di Traverso. Al centro di tutto il presunto spostamento della «mission» del consorzio dalla vocazione originaria a quella di ente specializzato in riorganizzazione aziendale (in modo particolare della Provincia) con uno strettissimo patto con Deloitte, siglato a suon di consulenze.
Proprio su questo aspetto - nei giorni delle traversie nei vertici del consorzio - erano arrivate due interrogazioni di Civico sul ruolo e sulle attività della società. Nella prima si ricordava come tra il febbraio 2012 e il gennaio 2014 Trento Rise «avrebbe incaricato Deloitte Consulting di svolgere, attraverso bandi, ordini e contratti, attività per una cifra vicina ai 4 milioni». Nella seconda interrogazione Civico puntava il dito proprio sull bando triennale da 7,4 milioni emanato da Trento Rise e vinto dalla Deloitte, chiedendo conto di tutte le società che vi hanno partecipato e i motivi che hanno spinto Trento Rise a scegliere proprio Deloitte.

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