Parla Roberta Bruzzone

«Chi farà del male a Daniza e ai suoi cuccioli mi avrà come nemica per tutta la sua vita. Lo sappia. Verrò presto in Trentino con i miei collaboratori e mi occuperò da vicino delle sorti dell'orsa che si è comportata da mamma vera». Roberta Bruzzone, la più conosciuta criminologa italiana, in prima fila per la liberazione di Chico Forti, dichiara guerra ai fautori della cattura o, peggio ancora, della soppressione di DanizaI tuoi commenti

di Nicola Marchesoni

roberta bruzzone«Chi farà del male a Daniza e ai suoi cuccioli mi avrà come nemica per tutta la sua vita. Lo sappia. Verrò presto in Trentino con i miei collaboratori e mi occuperò da vicino delle sorti dell'orsa che si è comportata da mamma vera».
Roberta Bruzzone, la più conosciuta criminologa italiana, in prima fila per la liberazione di Chico Forti, dichiara guerra ai fautori della cattura o, peggio ancora, della soppressione del plantigrado che venerdì scorso nei boschi di Pinzolo ha aggredito Daniele Maturi, un fungaiolo 38enne della zona.
«Sbatterò ovunque - urla al telefono - i volti e i nomi delle persone e dei politici che se la prenderanno con Daniza. È incredibile: una madre vede i figli in pericolo, reagisce, nemmeno poi tanto visto che l'uomo aggredito, a cui va la mia solidarietà, non ha riportato gravi ferite e si trova sul banco degli imputati. Quale atteggiamento doveva adottare, l'indifferenza?».
Conferma di seguire l'evolversi della situazione Daniza in tempo reale attraverso www.ladige.it e Twitter. «Pur essendo via per alcuni giorni, continuo a monitorare una vicenda agghiacciante. L'indignazione popolare scoppiata sul web è sacrosanta. Mi conforta. Non bisogna d'altronde essere degli esperti di etologia per capire che qualcosa qui non torna.  Abbiamo una versione dei fatti, quella del fungaiolo, e basta. Se Daniza ha reagito un motivo c'è. Non è impazzita. È l'uomo ad avere invaso il suo habitat, non viceversa». Prosegue: «Il Trentino, terra che io amo, sta purtroppo facendo una pessima figura a livello nazionale ed internazionale. Le interviste di chi l'amministra non le voglio nemmeno commentare. Come si fa a contemplare in un comunicato della Provincia, dunque un documento pubblico ed ufficiale, l'abbattimento dell'orsa seppur come ipotesi estrema? Incredibile. Sono contraria non solo alla sua uccisione ma, ci tengo a sottolinearlo, anche alla sua cattura. Deve restare libera e rimanere tranquillamente accanto ai due cuccioli. La proteggerò io».
Secondo lei esistono delle soluzioni in grado di garantire di rendere pacifica la convivenza tra gli umani e i plantigradi importabili senza problemi nelle nostre vallate: «Sarebbe sufficiente copiare quanto succede in altre parti del mondo. Per iniziare è indispensabile formare meglio i frequentatori dei boschi. C'è tanta ignoranza in materia. Spesso assisto al trionfo dell'improvvisazione, della convinzione che siamo padroni di tutto. E quando la natura fa il suo corso, cioè Daniza protegge i piccoli, ci scandalizziamo. Ci rendiamo conto che siamo assurdi?».
E chiude: «Mi auguro che il presidente del Trentino e chi opera con lui non commettano errori. Daniza è ormai diventata un simbolo per chi come me si batte per la tutela di coloro che non sono in grado di difendersi».

 

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