Vitalizi, le proposte del Pd. M5S: «Ecco la soluzione»

Prende posizione il Gruppo consiliare regionale del Partito Democratico sulla questione vitalizi. Tra le varie proposte c'è anche quella di «ridurre le indennità di funzione di tutti gli organi regionali, della Giunta regionale e dei componenti dell’Ufficio di presidenza». Nel frattempo il Movimento 5 Stelle offre la soluzione per tutto: «Poiché la legge sui vitalizi vìola lo Statuto dell'Autonomia, ecco che tutti i soldi possono essere ritirati immediatamente, anche in maniera retroattiva» I vostri commenti

I vostri commenti 

 

IL COMUNICATO DEL PD

Già nel documento del 1° marzo, avevamo indicato la traccia sulla quale intendiamo muovere le nostre proposte concrete.

Ribadiamo innanzitutto l'adesione alle proposte della Giunta Regionale che stanno emergendo in questi giorni, in attesa di prenderne visione in maniera compiuta.

Certamente la titolarità dell’iniziativa spetta al Consiglio Regionale, ma crediamo che in questo momento tale argomento non debba essere motivo di rallentamento e di frizione tra i diversi livelli istituzionali: acquisiremo dunque la proposta della giunta regionale, di cui il PD fa parte con l’assessora alla previdenza Violetta Plotegher, come un contributo serio e costruttivo dal quale il Consiglio può partire per una propria riflessione.

A tal fine ribadiamo la scelta di non depositare un nostro disegno di legge, nell’intenzione di non ingolfare il dibattito con mille distinguo e proposte che possono avere il sapore di sterili rivendicazioni di un proprio specifico protagonismo e che appunto rischiano di creare più confusione che altro.

Nel contempo non rinunciamo all’iniziativa politica e quindi ad esprimere la nostra posizione con molta chiarezza, offrendo al Consiglio Regionale spunti di lavoro finalizzati ad intervenire in maniera profonda ed efficace.

 

Questi in estrema sintesi gli ambiti di intervento che riteniamo necessari:

1. condividiamo la proposta di porre in legge la revisione dei criteri di attualizzazione, rivedendo il tasso di sconto e togliendo gli anni di incremento dell’aspettativa di vita. Il dato tecnico fornito e che ha determinato il calcolo delle liquidazioni ha avuto un effetto politico e sostanziale evidentemente inaccettabile a cui ora è urgente porre rimedio;

 

2. condividiamo la proposta di rivedere il sistema previdenziale attuale, in quanto concordi sul principio che il Consiglio regionale non debba più essere ente previdenziale dei consiglieri. È giusto dunque che si faccia riferimento alle casse previdenziali di ogni consigliere, differenziando tra chi percepisce contributi figurativi e chi no, per garantire equità e parità di accesso alle cariche politica;

 

3. condividiamo la proposta avanzata dall’assessora Plotegher di finalizzare in maniera chiara le risorse provenienti dalle restituzioni, individuando un capitolo di bilancio specifico destinato alle emergenze sociali;

 

4. proponiamo che il fondo di cui al punto precedente possa accogliere versamenti anche di altri soggetti, consapevoli che il tema delle maxi pensioni non riguarda solo gli ex consiglieri percettori di vitalizio;

 

5. proponiamo di individuare un ulteriore contributo di solidarietà da applicarsi alla quota differenziale tra l’attualizzazione ricalcolata (con le modalità del punto 1) e i contributi previdenziali effettivamente versati da ogni singolo ex-consigliere;

 

6. proponiamo, come già espresso in un disegno di legge depositato nella scorsa legislatura, la non cumulabilità tra pensioni e indennità o vitalizio e l'innalzamento a 67 dell'età minima;

 

7. proponiamo la riduzione delle indennità di funzione di tutti gli organi regionali, della Giunta regionale e dei componenti dell’Ufficio di presidenza;

 

8. proponiamo di prevedere in tempi rapidi la convocazione di un Consiglio straordinario in cui discutere ed approvare la revisione della legge 6 del 2012.

 

Confermiamo dunque l’intenzione di muoverci nel solco della proposta della Giunta regionale e la piena disponibilità a condividere con l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e tutti i Gruppi consiliari gli elementi ulteriori che con il presente documento siamo a proporre.

 

IL COMUNICATO DEL M5S

L'articolo 97 della Costituzione recita che "i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e la imparzialità dell'amministrazione" e che "nell'ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari".
L'articolo 16 comma 2 della legge regionale n. 6 del 21 settembre 2012 afferma che "l’Ufficio di Presidenza è delegato ad emanare il Testo Unificato, coordinando la normativa in vigore, nonché il Regolamento di esecuzione della presente legge".
La norma viola l'articolo 44 comma 1 dello Statuto Speciale del Trentino Alto Adige il quale dispone che: "la Giunta regionale è l'organo esecutivo della Regione. Ad essa spettano: 1) la deliberazione dei regolamenti per la esecuzione delle leggi approvate dal Consiglio regionale".
Ne consegue che il Regolamento di esecuzione emanato dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale e il relativo Testo Unificato sono affetti da illegittimità per violazione dello Statuto Speciale nella parte sopra citata. Tale illegittimità è motivo di annullamento del Regolamento e determina i suoi effetti "ex tunc" cioè con efficacia retroattiva, fatti salvi gli effetti irrimediabilmente esauriti, in quanto un atto amministrativo illegittimo non genera diritti acquisiti.
Chiediamo quindi che l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale dichiari l'immediato annullamento d'ufficio della legge regionale n. 6 del 21 settembre 2012, il Regolamento di esecuzione, il Testo Unificato e le delibere conseguenti, in autotutela amministrativa.
Rimaniamo in attesa di sollecito riscontro entro e non oltre sette (7) giorni dalla data di ricevimento della presente.

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