Il Comune si schiera con la Cantinota

Nella querelle, sempre più infinita, tra la Cantinota e il vicinato, l'amministrazione comunale del capoluogo prende sempre più posizione, al fianco dello storico locale. Anche l'assessore alla cultura e alle politiche giovanili Andrea Robol si è associato: «La decisione della magistratura non può che preoccupare» (nel video di Andrea Tomasi, le reazioni alla chiusura della Cantinota)I tuoi commentiLE TAPPE DELLA VICENDA27 novembre: chiesto il sequestro29 novembre: sequestro3 dicembre: riapre il ristorante11 gennaio: richiude tutto?22 gennaio: di nuovo i sigilli

di Leonardo Pontalti

sigilli cantinotaTRENTO - Nella querelle, sempre più infinita, tra la Cantinota e il vicinato, l'amministrazione comunale del capoluogo prende sempre più posizione, al fianco dello storico locale.
Dopo le dichiarazioni dell'assessore allo sviluppo economico Fabiano Condini, che mercoledì si era detto «disorientato: la chiusura della Cantinota è scoraggiante da tutti i punti di vista», ieri anche l'assessore alla cultura e alle politiche giovanili Andrea Robol si è associato: «Condivido quanto ha detto Condini, la decisione della magistratura non può che preoccupare».
Se aggiungiamo che, a precisa domanda sulla questione, il sindaco Alessandro Andreatta ha riferito che per l'amministrazione, il referente sulla questione è Condini, ecco che - indirettamente ma inequivocabilmente - arriva anche da parte del primo cittadino una condivisione della linea «pro-Cantinota».
«Chiaro che il Comune ha queste posizioni - spiega Robol - perché non troviamo comprensibile che un'attività, in questo caso la Cantinota, ma il discorso vale in generale, venga messa in difficoltà a causa di problemi che la riguardano parzialmente. Come ha detto Condini, se il problema è la musica, cosa centra il ristorante? Soprattutto in periodi di crisi come questo, non ci sembra saggio minacciare attività economiche che danno lavoro a persone, così alla leggera».
Assessore Robol, in quanto responsabile delle politiche giovanili, non possiamo non chiederle di esprimersi anche sull'eterno dualismo vissuto dal capoluogo, quello tra residenti e giovani.
«In effetti, quello della Cantinota è solo l'ultimo dei casi che, in città, vede su fronti contrapposti i residenti da un lato e gli esercenti e i loro clienti dall'altro. Detto che la posizione del Comune è di perplessità per quel che riguarda lo stop completo all'attività del locale, sul punto del disturbo della quiete, invece, è giusto interrogarsi e tentare di trovare una soluzione».
Soluzione che, tuttavia, pare da anni una chimera.
«Non è facile trovarla, perché tutto dipende dalla comprensione, reciproca, da entrambe le parti, dei limiti che le pretese tanto dei residenti quanto di giovani ed esercenti, devono avere. Solo così i rispettivi diritti, entrambi legittimi, potranno convivere e trovare spazio».

 

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LE TAPPE DELLA VICENDA

 

27 novembre: chiesto il sequestro

29 novembre: sequestro

3 dicembre: riapre il ristorante

11 gennaio: richiude tutto?

22 gennaio: di nuovo i sigilli

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