Per il Cafè de la Paix la chiusura torna alle 24

Il Cafè de la Paix ha vinto. Si potrebbe anche dire che per una volta la ragione e la cultura hanno prevalso sull'ottusità della burocrazia. La Provincia, infatti, ha accolto il ricorso gerarchico presentato dal Circolo con sede in passaggio Osole annullando l'ordinanza con cui nel giugno scorso il Comune aveva costretto il Cafè a chiudere i battenti alle 22 e 30 invece che a mezzanotte

Il Cafè de la Paix ha vinto. Si potrebbe anche dire che per una volta la ragione e la cultura hanno prevalso sull'ottusità della burocrazia. La Provincia, infatti, ha accolto il ricorso gerarchico presentato dal Circolo con sede in passaggio Osole annullando l'ordinanza con cui nel giugno scorso il Comune aveva costretto il Cafè della Paix a chiudere i battenti alle 22 e 30 invece che a mezzanotte.
Per il Circolo la decisione della Provincia è molto di più di un semplice via libera a tenere aperto per un'ora e mezza in più. «Nella motivazione - Spiega Francesca Quadrelli, presidente del Circolo Arci Cafè de la Paix - si sottolinea che non solo la nostra apertura dopo le 22 e 30 non crea insicurezza, ma anzi si riconosce con la nostra offerta abbiamo riqualificato la zona. Da parte nostra non c'è alcun intento polemico, siamo solo contenti per una decisione che è un segno di apertura da parte di questa città che dimostra dunque di accettare le trasformazioni culturali in atto. Noi non facciamo altro che stimolare il confronto di idee tra liberi pensatori».
Confronto che da oggi potrà andare avanti dalle 8 (la domenica dalle 17 e 30) del mattino fino alle 24.
S.D.

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