Il gesuita Paolo Dall'Oglio  è «sempre in grave pericolo»

«Sappiamo con certezza solo che padre Paolo è in grave pericolo». Dopo il rincorrersi di voci contraddittorie, genera sempre più angoscia e preoccupazione il silenzio sulla sorte di padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita romano scomparso da circa un mese nella zona di Raqqa, in Siria. Stavolta l'allarme viene dai giovani del «Free Youth Committee», legati all'opposizione siriana, che continuano le ricerche del sacerdote in una situazione di grande tensione. Apprensione anche in Trentino

dell'oglioCITTÀ DEL VATICANO - «Sappiamo con certezza solo che padre Paolo è in grave pericolo». Dopo il rincorrersi di voci contraddittorie, genera sempre più angoscia e preoccupazione il silenzio sulla sorte di padre Paolo Dall'Oglio ( nella foto ), il gesuita romano scomparso da circa un mese nella zona di Raqqa, in Siria. Stavolta l'allarme viene dai giovani del «Free Youth Committee», legati all'opposizione siriana, che continuano le ricerche del sacerdote in una situazione di grande tensione.
Intanto, sui rapimenti di padre Dall'Oglio e dell'inviato della Stampa Domenico Quirico ci sono «alcuni contatti flebili che si annodano e si riannodano», ha detto il ministro degli esteri Emma Bonino, aggiungendo che tutto è complicato da una situazione sul terreno in Siria in cui «c'è scarsa linearità di comando» tra i vari gruppi, per cui è difficile capire verso chi indirizzarsi.
Mentre il Vaticano continua a monitorare la situazione tramite i canali della Nunziatura a Damasco e della Compagnia di Gesù - l'ordine cui appartiene Dall'Oglio - da Oltretevere l'agenzia Fides fa una ricostruzione di quanto accaduto al sacerdote con dettagli finora inediti. Il gesuita (espulso un anno fa dalla Siria perchè divenuto inviso al regime di Assad) si era recato a Raqqa a luglio, entrando dalla frontiera di Tell Abiad, con l'aiuto dei combattenti curdi. Il suo fine - secondo fonti locali - era smussare i contrasti fra i combattenti curdi e quelli arabi e ricostruire una certa unità all'interno dell'opposizione siriana. Una missione delicata. Per alcuni fin troppo.

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