Provinciali, Sel da sola Arisi per il dopo Dellai

No alla Tav in Trentino, no alla Valdastico, puntare invece sulla ristrutturazione energetica degli edifici e sulla manutenzione del territorio per dare lavoro ai trentini. Sel, partito che a livello nazionale ha Nichi Vendola come leader, ha già le idee chiare in vista delle elezioni provinciali del 27 ottobre. Sinistra ecologia e libertà ha infatti definito il proprio candidato alla presidenza della Provincia - sarà il medico Emilio Arisi - e, con lui, anche il programma

No alla Tav in Trentino, no alla Valdastico, puntare invece sulla ristrutturazione energetica degli edifici e sulla manutenzione del territorio per dare lavoro ai trentini. Sel, partito che a livello nazionale ha Nichi Vendola come leader, ha già le idee chiare in vista delle elezioni provinciali del 27 ottobre. Sinistra ecologia e libertà ha infatti definito il proprio candidato alla presidenza della Provincia - sarà il medico Emilio Arisi - e, con lui, anche il programma.
La scelta di Sel di presentarsi da sola alle amministrative arriva dopo l'addio a livello nazionale alla coalizione di centrosinistra, che il partito di Vendola ha definito conclusa a seguito dell'alleanza di governo tra Pd e Pdl. «Vogliamo tenere viva la sinistra anche in Trentino» spiega Arisi. Che, come candidato presidente, spiega che il centro del programma di Sel sarà «il lavoro. Si rischia di morire di non-lavoro. Con l'occupazione poi arriva la tutela dei diritti e la pace sociale».
Tra i punti fondamentali della proposta di Sel, la volontà di investire nella riconversione ecologica per aumentare l'occupazione. Per questo Sel vuole riconvertire le «singole attività economico-produttive che risultino inquinanti, nocive, obsolete». E perciò, il partito propone di introdurre al più presto «una legge sulla conversione ecologica dell'economia».
Per contrastare in maniera rapida il nodo dei senza lavoro, Sel lancia «un piano di riforme capace di assumere immediatamente i disoccupati e di allocarli in specifici piani di lavoro» che servano a «mettere in sicurezza il territorio, per prevenire eventuali dissesti idrogeologici e procedere alla manutenzione del patrimonio immobiliare pubblico, ad iniziare da quello destinato all'edilizia scolastica».
Sulla scorta delle proposte già avanzate da altre forze, ecco che anche Sel si concentra sul nodo dei costi della politica. In quest'ambito il partito di Arisi si scaglia contro le Comunità di valle di cui chiede l'abolizione, puntando invece su misure tese a «favorire l'aggregazione e/o l'associazione dei comuni con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti per la gestione in forma associata degli interessi intercomunali». La strada della «moltiplicazione dei livelli istituzionali con conseguente moltiplicazione dei costi per la comunità» secondo Sel è stata una scelta «a tutto vantaggio della solita politica clientelare».
Si punta poi sulla «riduzione delle consulenze e sulla valorizzazione delle professionalità e competenze interne agli enti pubblici».
Per quanto riguarda la presenza dell'ente pubblico, Sel propone «società controllate con partecipazione dell'ente pubblico esclusivamente alle attività economiche a carattere strategico (beni comuni, sanità, scuola)» e così via.
Sel affronta anche i temi della sanità (assistenza di base su 24 ore), della viabilità (più servizio pubblico, no alla Tav e alla Valdastico), degli stranieri (si chiede di estendere il diritto di voto agli immigrati regolarmente residenti da almeno 3 anni). Attenzione anche all'agricoltura biologica, che va potenziata, come pure alla zootecnia, per la quale si chiede l'abbandono del modello padano, bastato sulla quantità di capi e poco sulla qualità.
Sul piano della riforma dell'autonomia, si chiede di approdare a un terzo Statuto che valorizzi le pratiche della democrazia partecipata.

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