Il mondo della cultura piange Pia Benigni

Il mondo della cultura trentina perde una delle sue rappresentanti più appassionate. Si è spenta Pia Benigni, 86 anni, titolare, insieme all'inseparabile sorella Maria, oggi 75enne, della storica libreria di via Belenzani. La sua è stata una vita dedicata interamente ai libri e si può dire con certezza che questa donna ha contribuito alla formazione e alla crescita di intere generazioni di trentini. Con una tenacia e una passione mai venute meno

Il mondo della cultura trentina perde una delle sue rappresentanti più appassionate. Si è spenta Pia Benigni, 86 anni, titolare, insieme all'inseparabile sorella Maria, oggi 75enne, della storica libreria di via Belenzani.
La sua è stata una vita dedicata interamente ai libri e si può dire con certezza che questa donna ha contribuito alla formazione e alla crescita di intere generazioni di trentini. Con una tenacia e una passione mai venute meno.

Nemmeno quando le piccole librerie, come la loro, hanno iniziato a subire la concorrenza dei grandi supermercati, Pia - e così sua sorella Maria - hanno pensato di lasciare. «Noi non facciamo questo lavoro per soldi - spiegava Pia, in un'intervista dell'ottobre 2011, insieme alla sorella Maria - l'attività permette solo di coprire poco più che le spese. Lo facciamo per tenerci attive e perché speriamo di riuscire a rendere le persone veramente persone e non fantocci».
Un amore per la lettura e quindi per la cultura che Pia, con una passione commovente, ha trasmesso a chi entrava nella libreria. «Noi vogliamo contribuire per quanto è nelle nostre possibilità alla crescita dei giovani nello spirito di libertà - il convincimento di Pia e della sorella - Leggere in libertà, esercitare lo spirito critico, confrontare le nostre idee con quelle altrui è la base della libertà. Ricordiamoci che il libro, in fondo, è un'arma dell'intelligenza».
Pia, che faceva parte del consiglio dell'Associazione Librai Italiani, con la quale ha contribuito alla stesura del testo della nuova legge sullo sconto dei libri, nel 2011, insieme alla sorella, era stata insignita dell'Aquila ardente di San Venceslao. Un riconoscimento, come aveva sottolineato il sindaco Alessandro Andreatta, per «la fiducia tenace ed appassionata di Pia e (ovviamente di sua sorella Maria) nel potere di crescita e sviluppo cognitivo associato ai libri». Un'opera cui Pia ha dedicato tutta la vita. Prima nella libreria di via Santa Croce, aperta nel 1939 da loro padre, e poi nella sede attuale di via Belenzani. Con un occhio di riguardo al mondo dell'infanzia. Nella loro libreria, infatti, le sorelle Benigni si sono sempre occupate in particolare modo di libri per bambini e ragazzi: «Il cibo è l'alimento per il corpo, il libro è l'alimento per la mente».
Per questo Pia Benigni cercava di trovare per ciascun cliente il libro più adatto; come una «lettrice» dell'anima, che vuole soddisfare le diversi inclinazioni e nutrire le intelligenze.
Pieno di affetto il ricordo dell'assessore comunale alla cultura, Lucia Maestri, affidato alle pagine di Facebook: «Pia Benigni se ne è andata. Non so se avrebbe gradito questo post. Lei, così critica con la rete, che allontana, diceva, dall'approfondimento. Eppure è qui che voglio ricordare il suo attaccamento alla cultura e alla lettura, il suo rigore intellettuale, il suo porgermi il quaderno che da sempre teneva in negozio, perché gli amici scrivessero un pensiero una parola sul valore dei libri. Se ne va una grande, forte e gracile donna. Se ne va con lei un pezzo della storia della cultura della città di Trento. Ma non se ne vanno con lei i valori che ha saputo trasmettere a centinaia e centinaia di persone che sono passate dalla sua libreria. Alla ricerca di un approfondimento, di una nuova analisi, di un posto dove confrontarsi e riflettere: di una libreria Comunità! La libreria che ciascuno di noi vorrebbe. Grazie Pia».
È un ricordo pieno di gratitudine anche quello di Simone Berlanda, direttore della libreria Ancora: «Aveva una passione sconfinata per i libri e la sapeva trasmettere anche a noi, più giovani. Il suo lavoro è stato impagabile». Per anni presidente dell'Associazione librai, Pia Benigni era un punto di riferimento. «Lei era convinta che i librai dovessero stare insieme per affrontare la crisi, fare rete tra loro. Amava questo lavoro, l'idea di dare un consiglio sui libri e aveva davvero affinato la capacità di suggerire un libro per i ragazzi, nella convinzione che si dovessero radicare i lettori fino da piccoli».

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